- Kim Hogberg - voce, chitarra
- Jaska Koivusilta - basso
- Marko Purosto - chitarra
- Tom Nousiainen - batteria
1. I Walk Away
2. Don't Shoot Me
3. Like A Dog
4. One Woman
5. Out From The Blues
6. Cuts Like A Knife
7. Gasoline
8. Queen Of The Streets
9. Day By Day
10. Shadow Zone
Wolfchild
Debut self-titled per i finlandesi Wolfchild, la cui storia inizia nel 2002, quando il chitarrista Purosto, il bassista Koivusilta ed il batterista Nousiainen vanno alla ricerca di un nuovo cantante, trovato poi in Kim Hogberg, già Helion e Bulldozer. Dopo vari tour, nel 2003 pubblicano il loro primo demo Tales of The Urban Decadence seguito nel 2004 da un secondo demo contentente tre pezzi ed intitolato Toxic, prima di pubblicare in questo 2006, per la Perris Records, il loro primo full-lenght. La musica della band finlandese si rifà principalmente ad un Classic/Hard Rock di stile americano e dagli echi settantiani con forti spruzzate di Southern Rock alla ZZ Top e Lynyrd Skynyrd, dove un'attenta produzione, la voce potente e profonda di Hogberg ed il buon lavoro di basso rendono il loro sound molto incline al Blues e al Southern Rock.
I Walk Away, posta ad apertura, è una canzone che già mostra i confini della loro proposta musicale, dove dominante è la vociona del singer ed il battito di Nousiainen da dietro le pelli, e si prosegue con Don't Shoot Me, che come il precedente brano ha un ritornello facile da memorizzare già dopo pochi ascolti e dove si assiste ad un buon assolo di chitarra prima di un finale accelerato e potente, mentre un buon riff apre ed accompagna Like A Dog, altro pezzo che scorre in perfetto stile Southern con il solito ritornello che ti si stampa subito nella memoria, ed anche One Woman prosegue sulla stessa scia, risultando tra i pezzi più gradevoli tra riffs taglienti, i solos di Purosto, il vocione profondo di Hogberg ed un refrain dall'ottima melodia. A metà percorso a spezzare il ritmo la più lenta Out From The Blues, deliziosa ballata dai forti richiami ai Lynyrd Skynyrd, che trasposta l'ascoltatore nelle desolate strade del deserto americano, e con un lungo assolo dal sapore Blues, tra i brani maggiormente riusciti del lotto, come la seguente Cuts Like A Knife, song dalla buona melodia, dai riffs taglienti e dal ritmo sostenuto sorretto dalla gutturale interpretazione dell'ottimo Hogberg, invece più veloce e movimentata Gasoline, brano in cui sarà impossibile star fermo ascoltandolo, seguono poi Queen Of The Streets, pezzo che risulta un pò monotono, e Day By Day, pezzo dal forte sapore Blues, dove si assiste ad un lungo assolo di chitarra strepitoso, mentre a chiusura di quest'album Shadow Zone, altro pezzo lento dove l'ascoltatore viene trasportato nelle distese praterie statunitensi.
Wolfchild rappresenta sicuramente un buon debutto per una band che vuol riproporre uno stile un pò datato, ma ultimamente tornato in voga. Molto buona la performance del chitarrista con i suoi riffs taglienti e i suoi solos notevoli, ma anche del bassista e del batterista che dettano i tempi in maniera perfetta, mentre la voce del cantante sembra tagliata per lo stile intrapreso dalla sua band.