RockLine.it strappa un'intervista al misterioso Stephen O'Malley dei Sunn O))), il gruppo che ha rivoluzionato il Doom più estremo, spingendosi sempre verso i meandri più tenebrosi ed angoscianti del Drone. Dopo le pubblicazioni di Altar (2006) e Oracle (2007), O'Malley preannuncia il capitolo discografico successivo, senza svelare alcun particolare e continuando a rimanere nell'alone arcano che lo circonda fino dalla fondazione della band...
S.G. - Ciao Stephen, grazie per averci concesso quest’intervista. Come stai?
Stephen - Bene, e tu?
S.G. - Molto bene, grazie. Per prima cosa, potrei chiederti quali band o artisti hanno influenzato la tua carriera musicale?
Stephen - Molte, davvero molte, ma non solo: io mi reco spesso a visitare gallerie o musei e vado a concerti e credo che la cosa sia molto importante per l'evoluzione musicale dell'individuo. Amo parecchio poter osservare le band che si esibiscono.
S.G. - So che tu sei nato a Seattle. In che modo la scena musicale di quella città ti ha influenzato?
Stephen - Sì, io ho sempre apprezzato la scena musicale di Seattle, ma in particolare, soprattutto quando ero giovane, ascoltavo molto la scena underground; inoltre, sono sempre stato un collezionista di cd in edizione limitata. Ci sono comunque anche molte band di Seattle degli anni Ottanta e Novanta che apprezzo molto, tra cui i Melvins.
S.G. - Potresti spiegarci perché durante i concerti sei solito indossare lunghi cappotti? Ha per caso un significato particolare?
Stephen - Credo che la domanda sia un po' troppo intima!
S.G. - Capisco…comunque so che tu hai collaborato con molti artisti, potresti dirci quali tra queste collaborazioni hai apprezzato di più?
Stephen - Nessuna, assolutamente nessuna. E inoltre a me non piace considerarle delle vere e proprie collaborazioni. Quando più artisti si riuniscono per comporre musica è sempre un nuovo stimolo per me, è una cosa che faccio con molto piacere. La cosa che mi piace di più è sperimentare nuovi suoni insieme a loro e mischiare insieme i nostri stili musicali.
S.G. - Stai per caso lavorando ad un nuovo progetto o a un nuovo full-lenght?
Stephen - Sì, stiamo lavorando su un nuovo album, ma l'abbiamo appena iniziato, c'è ancora molto lavoro da fare.
S.G. - Ho notato che all'interno dei testi dei Sunn O))) ci sono molti riferimenti esoterici. Ci sono per caso scrittori come Eliot che hanno influenzato il tuo stile?
Stephen - Beh, se devo essere sincero io non mi sono mai considerato come un poeta, innanzitutto, e inoltre, di solito, non sono io a scrivere i testi, se non in rari casi. Mi capita spesso di parlare insieme agli altri componenti del gruppo al riguardo dei temi dei testi, ma non ho mai scritto testi di mio pugno.
S.G. - Cosa pensi dei gruppi Drone emergenti?
Stephen - Mi piacciono molto gli Asva.
S.G. - Cosa ascolti in questo periodo?
Stephen - Mi sto addentrando molto nella scena musicale francese, soprattutto compositori francesi.
S.G. - E cosa ne pensi della scena Black francese?
Stephen - Apprezzo particolarmente i Deathspell Omega.
S.G. - So che tu sei un grafico, e spesso produci copertine per i gruppi. Come procedi?
Stephen - A me piace il graphic design. Credo che rappresentare la copertina di un cd sia qualcosa di molto difficile poiché consiste nel rappresentare la musica in sé, è un lavoro che amo molto fare e sono sempre soddisfatto di vedere il mio nome nei credits dei booklet nei quali si trovino dei miei artwork.
S.G. - Perché hai scelto di non usare batteria all'interno dei tuoi pezzi?
Stephen - Non è mai stato un problema trovare un batterista, sin dall'inizio abbiamo sempre utilizzato soltanto chitarra e strumenti elettronici, non abbiamo mai avuto bisogno di un batterista. Tuttavia ho sempre apprezzato i gruppi metal e non con bravi batteristi. Io stesso suono la batteria, ma la scelta di non avere un batterista nella line-up credo che in qualche modo ci rende particolari rispetto a molte altre band metal tradizionali; tuttavia non so se in futuro ci saranno occasioni di produrre qualcosa insieme ad un batterista, ma non lo escludo.
S.G. - Come ti è sembrato suonare in Italia?
Stephen - A me piace parecchio suonare in Italia, mi è piaciuto molto suonare al festival Dissonanza del 2007, e inoltre adoro la gente italiana, sia conoscerla che paragonarmi a loro. E inoltre ascolto molte band italiane, mi interessa profondamente la scena Neo Folk.
S.G. - Grazie per aver concesso quest'intervista a rockline! Vuoi dire qualcosa ai tuoi fans?
Stephen - Keep it real!