Intervista esclusiva a Mike Watt, storico bassista della scena Punk e Alternative ed in particolare dei celeberrimi Stooges, la band che ha cambiato la visione del Punk dal lontano 1967 insieme ad Iggy Pop. La new-entry degli Stooges si racconta a RockLine.it, descrivendo la sua esperienza personale nel mondo del Rock dagli inizi fino agli ultimi progetti...
J.A. - Ciao Mike, sono felice di poterti intervistare, quale membro di una grande ed essenziale band come gli Stooges, e per il personaggio che tu sei, uno dei più conosciuti nel Punk, e non solo. Iniziamo con una domanda semplice e diretta: che album degli Stooges preferisci?
Mike - Ciao! Mi piacciono tutti, ma Fun House è uno dei migliori.
J.A. - Come sei stato contattato dalla band, e da quale membro?
Mike - Ho suonato per primo con Ron Asheton, registrando le canzoni per il film Velvet Goldmine. Poi ho suonato con lui quando ho fatto il bassista per i J Mascis And The Fog. Dopodichè abbiamo suonato al All Tomorrow's Parties nell'Università della California come Asheton, Asheton, Mascis & Watt, con Scotty Asheton alle pelli, e abbiamo fatto un paio di concerti in Europa dopo questo. Iggy mi ha chiamato dopo aver avuto Ron e Scotty nel suo album Skull Rings e aver detto che avrebbe voluto fare un tour con loro, dicendo che Ron gli avrebbe riferito che ci sarei dovuto essere io al basso.
J.A. - Cosa ne pensi della carriera solista di Iggy Pop? E potresti dirci qualcosa a proposito dello scioglimento degli Stooges nel 1974, anche se tu non eri lì presente?
Mike - Il mio lavoro preferito di Iggy Pop è The Idiot, e quello che ti posso dire del loro scioglimento nel 1974, da quello che ho sentito da loro stessi, è che è stato una cosa molto triste, ma che era inevitabile.
J.A. - La rivista Rolling Stones ha inserito gli Stooges tra le 100 band più influenti, e Kurt Cobain scrisse nei suoi Journals che l'album Raw Power del 1973 era uno dei suoi preferiti. Cosa ne pensi dell'influenza che questo gruppo ha avuto nella musica, soprattutto Punk? Senti il peso di questo ruolo, come nuovo membro?
Mike - Penso che non ci sarebbe una scena Punk senza gli Stooges, gli dobbiamo molto. Penso a Dave Alexander, il bassista orginario della band, spessissimo, e sì, il peso che sento è grande, perchè hanno lasciato un grande eredità.
A.B. - È risaputo che nel 1996 avete realizzato una cover della canzone You Better Run di Junior Kimbrough. Come mai questa scelta?
Mike - Iggy l'ha scelta perchè disse che Junior ebbe una grandissima influenza su di lui.
A.B. - Ci dici qualcosa del tuo background musicale? Cosa ascolti per la maggior parte? E non nascondere la tua passione per Madonna!
Mike - Sì, mi piace Madonna! Avevo 13 anni ndel 1970, quandi la gran parte delle mie prime influenze musicali sono attorno a quel periodo. Stavo scoprendo i Cream, The Who, i T-rex, i Creedence Clearwater Revival, i Blue Öyster Cult, Bob Dylan, Alice Cooper, i Black Sabbath, gli Sly & The Family Stone e molti della Motown (Detroit, N.d.R.). Ovviamente l'incontro con D. Boon (con lui ho dato vita ai Minutemen) ebbe il più ampio effetto di sempre su di me e sulla mia musica: mi ha portato a suonare punk con lui, cambiando la mia vita nel 1976, e ho scoperto molte nuove band come Richard Hell, The Germs, i Wire, i Sex Pistols, The Pop Group e molti altri. Ho scoperto John Coltrane attraverso il Punk (grazie al mio amico Raymond Pettibon) e l'ho ascoltato ogni giorno. Ho ascoltato anche un sacco di canzoni tradizionali Okinawa, che mi sono stato date da Kaori Tsuchida dal The Go! Team. Mi piace molto anche quella band di Oakland chiamata Sistas In The Pit. Naturalmente ho sempre apprezzato i Sonic Youth.
J.A. - Sei considerato uno dei più importanti bassisti nella scena Alternative e Punk. Mi piacerebbe sapere se sei soddisfatto della tua carriera artistica, senza dimenticare gli ultimi eventi, come l'entrata negli Stooges.
Mike - Voglio imparare sempre di più, continuare a imparare, e suonare con gli Stooges è molto importante per me. Cerco di sfidarmi, così sarò capace di insegnarmi nuove cose, nuovi modi di far lavorare il basso. Ho un progetto con Kaori Tsuchida adesso, chiamato Funanori, dove lei suona un particolare tipo di shamisen, detto sanshin. Viaggia bene! Poi ci sono i Dos da 21 anni che è una band in cui ci sono solo due bassisti, una sifda! Questa è la mia vita musicale.
J.A. - Puoi parlarci di The Weirdness, la prossima uscita degli Stooges? Ho letto che l'avevi annunciato come il tuo “piano segreto” nel tuo diario online, ma ad un certo momento questo accenno è stato cancellato. Siamo curiosi!
Mike - The Weirdness esce il 5 di marzo e quasi tutte le parti di basso sono state composte da Iggy. Ho usato il plettro in quasi tutte le canzoni, e non ho mai suonato una nota su nessuna delle due corde di re e di sol. Circa il novanta per cento è stata fatta solo sulla corda di mi. È stata un'esperienza intensa per me, mai avrei pensato nella mia vita di esserci in un'uscita degli Stooges. Quei ragazzi sono stati molto gentili con me.
J.A. - Bando ai pettegolezzi. Una domanda canonica: come pensi che reagirà il pubblico ascoltando questo album? Gli Stooges sono una band seminale, e farli risorgere così dalle tenebre (non tenendo conto di Skull Ring del 2003, perchè in definitiva è uscito come album del solo Iggy Pop, anche se vi hanno partecipato tra gli altri gli stessi Stooges) dovrà avere una reazione notevole nell'animo dei fan. Potrebbero considerarla una mossa commerciale, oppure un grande ritorno. Come percepisci questa situazione? È così, oppure hai altre idee a riguardo?
Mike - Non cosa penseranno le persone dell'album, ma spero vada tutto per il meglio. Semplicemente amo quei ragazzi, e gli ho dato del mio meglio suonando. Non è una mossa commerciale secondo me. Credo che davvero abbiano voluto fare un nuovo disco dopo così tanto tempo separati.
J.A. - Com'è stato registrare con Iggy Pop e Ron e Scott Ashenton, senza dimenticare Steve MacKay, il mitico sassofonista di Fun House? Loro sono la line up storica! Ti sei trovato a tuo agio?
Mike - È stata una cosa eccezionale per me, suonare con loro. Steve MacKay è un virtuoso, e da quando vive a San Francisco, faccio jam session con lui ogni volta che posso quando passo da quelle parti. Davvero non voglio lasciarli, e voglio fare il mio meglio per loro, fare il possibile per aiutarli, per quel che posso.
J.A. - Tu hai collaborato con numerosi band e artisti, per esempio i Soundgarden, i Sonic Youth, i Good Charlotte, per citarne alcuni. Poi hai i tuoi progetti, del passato, i Minutemen, i fIREHOSE, e la tua carriera solista degli anni successivi. Parlaci un po' di te e delle tue esperienze umane e artistiche, se vuoi.
Mike - Dunque, c'ero in un video dei Good Charlotte perchè il regista me lo chiese, e lì ho conosciuto questi ragazzi. Sono stati molto carini con me. Mi piace suonare con musicisti che provengono da realtà diverse, perchè credo che tutti abbiano qualcosa da insegnarmi, qualcosa che posso imparare. Ognuno ha il suo stile nella musica, ed è bello raccogliere queste cose dagli altri. Sono molto grato a quelli che mi lascia suonare con loro, molto. La musica è un grande modo per gli esseri umani per relazionarsi e interagire. È una fabbrica che va oltre il materialismo, ed è qualcosa di abbastanza fondamentale per tutti noi. Ho sentito una volta John Coltrane dire in un'intervista che i musicisti stanno cercando qualcosa di simile a una verità, e credo avesse ragione. Grande rispetto per John Coltrane! Provengono dai libri molte delle mie ispirazioni per fare musica, infatti ho composto un'opera che fa un parallelo con la Commedia di Dante. Mi piacciono Umberto Eco, William Faulkner, James Joyce e altri. Sto leggendo Soren Kirkegaard ora, diamine, faceva dei gran viaggi quel tipo! La parola scritta è intensa, e percepisco un forte rapporto tra questa e l'immaginazione di cui ho bisogno per nutrire la mia musica. Amo anche Richard Meltzer.
J.A. - Strumentalmente parlando cosa preferisci suonare? Insomma, quali sono i tuoi bassi preferiti? E quali possiedi, e cosa usi più di frequente nei concerti?
Mike - Suono un Gibosn eb-3 del 1966 per quasi tutti i live, ma ho qualche altro basso. Mi piace registrare col mio Larry Graham Model Moon Bass e con un vecchio Gibson Non-Reverse Thunderbird II degli anni '60. Ho sei vecchi bassi gibson in tutto (ho fatto da poco un'intervista per http://gibsonbasas.com tra l'altro!) ho un Fender p-bass con pickup Thunderbird del 1956, che amo molto. Per i concerti preferisco quelli a short scale (come l'eb-3) perchè le mie mani sono doloranti ora che sono meno giovane. Posso registrare con un full scale però, perchè lo faccio per lo più seduto.
J.A. - A proposito di concerti. I prossimi live, tuoi personali e con gli Stooges? Che programmi ci sono?
Mike - Gli Stooges faranno il loro primo tour statunitense da quando si sono riuniti in aprile. Poi ci saranno un sacoc di concerti in Europa, da maggio a settembre, e qualcuno anche in Giappone. Non avrò tempo per i miei tour personali probabilmente fino al 2008 a causa del mio impegno con gli Stooges. Non posso aspettare di suonare le mie cose però: ho fatto da poco un tour europeo con il mio nuovo trio Missingmen gli scorsi novembre e dicembre.
J.A. - Ultimissime curiosità. Ho notato che Wikipedia, l'enciclopedia online, ha una pagina di tue citazioni! Che ne pensi del mezzo internet? Lasciando perdere il discorso download, pensi sia un bel modo di conoscere musica? Per esempio io ho conosciuto te e gli Stooges così, secondo te era meglio un tempo quando le band si conoscevano solo grazie al passaparola, la pubblicità, le riviste e i concerti?
Mike - Penso che internet sia ottimo quando è come le fanzine dei tempi passati, dove le persone lasciano le loro opinioni e dicono di cosa sono appassionati. È un modo per creare universi paralleli senza preoccuparsi di doversi compromettere per il più basso comun denominatore, o accondiscendere a nessun intermediario o burocrate. Penso che internet sia un buon modo per conoscere la musica, ma è meglio andare ai concerti!
J.A. - Spero di non aver tralasciato nulla. Se hai voglia di dire qualcos'altro, è il tuo momento! Buona fortuna per tutti i tuoi progetti e per l'attività con gli Stooges.
Mike - Grazie mille Jacopo per avermi contattato e scusa se forse sono stato un po’ sintetico. Watt è un fuanori impegnato, cioè marinaio (in italiano nell'originale, N.d.R.) in giapponese.