Prima della seconda data italiana della loro storia, al Thunder Road di Codevilla (PV), i polacchi Riverside si fermano a scambiare qualche impressione con RockLine.it riguardo al nuovo meraviglioso Rapid Eye Movement, capitolo conclusivo della trilogia iniziata da Out Of Myself e proseguita con Second Life Syndrome...
E.B. - Ciao Mariusz, grazie per averci concesso quest’intervista. Benvenuto per la seconda volta in Italia. Come ti senti a suonare qui ancora dopo due anni?
Mariusz - Ciao! Sì, abbiamo suonato qui due anni fa nel tour di Second Life Syndrome, se non ricordo male al Black Horse di Milano. Speriamo che stasera ci sia un po’ di gente! So che non siamo molto conosciuti in Italia…sarebbe quindi grandioso se potessero venire un centinaio di persone…
E.B. - La vostra musica sembra un misto di Progressive e di Alternative (mi riferisco per esempio ad una delle ultime canzoni, 02 Panic Room), con tratti psichedelici molto marcati. Come vi descrivereste?
Mariusz - Abbiamo voluto sviluppare questa trilogia in modo che ciascun disco avesse uno stile diverso dagli altri. Un’unica storia per tre stili musicali differenti: Out Of Myself era il capitolo più Progressive, Second Life Syndrome il più tenebroso, misto di Alternative e Progressive Metal, mentre Rapid Eye Movement è ricco di elementi psichedelici e spaziali. Siamo soddisfatti perché i tre album sono tutti dello stesso livello.
E.B. - Sul vostro MySpace affermate che la musica dei Riverside è “gioia e tristezza”. Cosa intendete?
Mariusz - I Riverside hanno tanti contrasti musicali: ci sono canzoni pesanti e altre melodiche, alcune lunghe ed altre più brevi. Quindi gioia e tristezza erano i due vocaboli che meglio rappresentano il nostro sound, secondo me.
E.B. - Come mai avete deciso di dividere Rapid Eye Movement in due parti, Fearless e Fearland?
Mariusz - Sebbene il disco sia l’ultima parte della trilogia, è comunque una storia riguardo al dualismo del protagonista (se noti, sulla copertina dell’album, è come se ci fossero due facce). La prima delle due parti, Fearless, l’ho tratta dalla canzone Volt-Face di Second Life Syndrome: nel testo c’è “Inside Fearless, Outside Fearland”; quindi è come se Fearless-Fearland volesse significare Outside-Inside. Pertanto la prima parte è più legata al sound di Second Life Syndrome, più pesante ed aggressiva, mentre la seconda, Fearland, è più distesa. Ecco il motivo per cui ho deciso di separarle, volevo solo esprimere i concetti di Outside-Inside in modo diverso.
E.B. - Perché avete scelto Rapid Eye Movement come titolo?
Mariusz - Rapid Eye Movement è il fenomeno connesso al sonno, la fase in cui, quando si dorme dopo un’ora e venti, gli occhi sono chiusi ma si muovono sotto le palpebre.
E.B. - C’è qualche correlazione con il concept?
Mariusz - Sì, perché questa fase del sonno è quella in cui compaiono i sogni e dato che il nostro concept è basato sulla differenza tra realtà e sogno, abbiam scelto il titolo più onirico per questo terzo episodio.
E.B. - Ci puoi spiegare la fine del concept?
Mariusz - Sì, il concept si era prima fermato nell’istante in cui il protagonista sta cercando di combattere contro la sua solitudine, continuando a cercare se stesso e continuando a cambiare. E’ una specie di rituale visivo, un ciclo che si chiude. Sai bene che ogni individuo cambia a seconda del tipo di situazioni con cui viene a contatto durante la sua vita: prima una cosa può sembrare importante e poi dopo alcuni anni si vorrebbe anche ritornare nel passato e ricominciare. Ma spesso è difficile per come si evolvono le situazioni. Il concept cerca di lasciar spazio ad interpretazioni personali. Anche questa volta non si sa bene se sia sogno o realtà.
E.B. - Molti vi hanno paragonato a Porcupine Tree, Anathema e Opeth. Come reagite a questi confronti?
Mariusz - E’ un tipo di musica legata ai contrasti, abbastanza diffusa ora e chiamata comunemente Progressive Rock. A dir la verità io sono davvero contento quando la gente ci paragona a queste realtà, perché preferisco queste comparazioni ad altre con Flower Kings o Arena. Amiamo queste bands ma non fanno per noi..
E.B. - La musica progressiva polacca sta rapidamente emergendo, come dimostrano altre bands come SBB e Satellite. Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono voi gruppi polacchi?
Mariusz - Sì, gli SBB sono stati i primi ad iniziare. In Polonia c’è la concezione del “Se davvero si vuole fare qualcosa, allora si può fare”, ci sono tante potenzialità nel mercato polacco; penso che nel giro di qualche anno potrete ascoltare altre bands sulla stessa scia di noi Riverside.
E.B. - Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Mariusz - Ci piacerebbe fare qualcosa di diverso da ciò che abbiamo sviluppato con la trilogia, più sperimentale. Poi continueremo il tour di Rapid Eye Movement e forse pubblicheremo un DVD.
E.B. - Continuerà la collaborazione con l’Inside Out?
Mariusz - L’inside Out è stata una buona etichetta per noi e lo è ancora. Abbiamo un accordo ancora per un altro album, speriamo collaborare ancora con loro in futuro.
E.B. - In sede live com’è il vostro approccio? Riuscite a eguagliare le atmosfere presenti sulla versione originale di ogni album?
Mariusz - Vedrai stasera. Cerchiamo di eseguire in modo differente le tracce ma secondo me son migliori dal vivo che da disco!
E.B. - Grazie mille per il tempo che ci hai concesso. Ti ringrazio a nome di tutta RockLine.it e ti auguro una grande esibizione stasera. A presto!
Mariusz - Grazie a voi!