Red Harvest
(TurboNatas e Ofu Khan)
di: 
Edoardo Baldini
04/04/2007



 

Dalla Norvegia i Red Harvest giungono con l'ultimo A Greater Darkness, ennesimo valido capitolo discografico della loro lunga carriera. I chitarristi TurboNatas e Ofu Khan raccontano a RockLine.it com'è avvenuta l'evoluzione del gruppo Industrial più celebre del Nord Europa, descrivendo anche le fasi di stesura del disco...


E.B. - Ciao ragazzi, come va? Prima di tutto congratulazioni per l’ultimo A Greater Darkness, l’ho trovato ben registrato e suonato, un classico prodotto targato Red Harvest. Come avete proceduto per comporlo e quanto tempo avete impiegato?

TurboNatas - Prima di tutto invece grazie a te. Allora, abbiamo iniziato a scriverlo già nell’estate 2005 ma ci siamo concentrati su di esso nel gennaio 2006. Per questo disco abbiamo provato prima di produrlo e in questo modo ognuno ha contribuito al processo di song-writing, che è stato davvero uniforme.

E.B. - Ricordo che proprio nel 2005 vi avevo visti al Thunder Road di Codevilla con gli Arcturus. Cosa ricordi di quella data? I vostri suoni erano potenti e veramente aggressivi…

TurboNatas - Sì, cerchiamo di avere i suoni migliori in sede live. Il tour era stato divertente, anche perché gli Arcturus sono dei nostri grandi amici.

E.B. - Bene, spostiamoci a parlare del nuovo album. Cosa significa il titolo A Greater Darkness?

TurboNatas - La negatività e l’oscurità è così presente in questo album (lo dico in modo positivo, nel senso che è troppo strano per noi) che la si riesce quasi a percepire fisicamente. Esce proprio dai meandri più nascosti e cupi delle nostre menti malate. Quindi si può intendere il titolo in diversi modi perché riflette gli aspetti più tenebrosi e disperati dell’uomo.

E.B. - Spiegaci allora qual è il significato che si cela dietro l’artwork della copertina.

TurboNatas - Sentivamo che era il momento di dare una svolta alle cose, una specie di “lifting del viso”. Dopo tutto, siamo in giro da tanto tempo e quindi volevamo vedere e sentire che cosa stavamo facendo. Ho disegnato personalmente la maggior parte delle nostre copertine dal 1995 e ho capito che non potevo farne un’altra ancora. Le persone che hanno seguito i Red Harvest attraverso gli anni probabilmente vedranno che siamo ritornati alle nostre radici. Il logo conserva ancora quel look “diviso” e sull’album abbiamo fatto stampare un disegno che fu realizzato nel 1994. Sul nuovo album tutti i disegni sono stati fatti da Halvor Bodin, che ha realizzato gli artwork di Thorns, Darkthrone, Earth, Satyricon ecc. Gli ho dato piena libertà artistica. Quando ho visto le illustrazioni per la prima volta, è stato come incontrare me stesso. Ha disegnato ogni membro della band basandosi su alcuni ritratti fotografici. E’ come se avesse visto le nostre auree nascoste e le avesse visualizzate in un disegno. A volte la verità fa male.

E.B. - Ofu Kahn, di cosa parlano i testi del nuovo album? Stai ancora parlando di apocalisse, tecnologia e odio?

TurboNatas - Come molti altri nel nostro genere, siamo ispirati dalla comune paranoia giornaliera, perché essa influenza ogni aspetto possibile della nostra vita. Siamo marchiati dai media, perché scuotono le nostre menti ogni giorno, Questo crea un certo stato d’animo che cerchiamo di catturare nella nostra musica e nei nostri testi. A volte sembra non avere senso all’inizio ma dopo un po’ le cose cominciano a funzionare.

E.B. - Cosa ne pensi della vostra evoluzione musicale dal primo all’ultimo album?

TurboNatas - L’evoluzione della band è stata folle dal 1989 quando abbiamo iniziato come una formazione Thrash. Abbiamo sempre cercato di introdurre qualcosa di nuovo ogni volta e penso che ci siamo riusciti bene fino ad ora.

E.B. - Tutti voi membri dei Red Harvest siete impegnati anche in altri progetti musicali. Li considerate solo come dei side-projects o sono tanto importanti quanto i Red Harvest?

Ofu Khan - La priorità principale sono i Red Harvest finché si suona nei Red Harvest.

E.B. - Avete pubblicato il vostro primo DVD nel 2006. Quali emozioni avete provato quando l’avete visionato per la prima volta?

TurboNatas - Pensavamo di registrare solo alcune canzoni come bonus per il nuovo album, ma il risultato della registrazione era stato talmente buono da indurci a pubblicare l’intero concerto come un DVD completo. E’ stata anche una rande opportunità per prendere parte del vecchio materiale digitalizzato. Comunque mi piace il DVD perché ritrae quella serata molto efficacemente.

E.B. - Quali sono i vostri progetti futuri? Forse qualche tour? Quando potremo rivedervi in Italia?

TurboNatas - La nostra priorità questa primavera e quest’estate sarà la partecipazione ad alcuni festival e poi vedremo cosa ci riserverà l’autunno. Ho sempre amato i concerti che abbiam fatto in Italia…quindi perché no?

E.B. - E qual è il vostro rapporto con la Season Of Mist? Non pensate che ci siano alcune band nel roster della Season Of Mist che stanno cercando di imitare il vostro suono (Dagoba in particolare)?

Ofu Khan - Apprezziamo il lavoro svolto dalla Season Of Mist. Penso che comunque i Red Harvest siano l’unica band capace di imitare i Red Harvest, non solo all’interno della Season Of Mist, ma nel mondo. Detto ciò, amo i Dagoba.

E.B. - Siete norvegesi e il vostro Paese può essere considerato come uno dei più importanti nella scena Metal. Seguite altri generi o stili?

TurboNatas - Sì, siamo molto amici con molte bands qui in Norvegia, quindi ci piace dare una nostra opinione di quello che gli altri stanno realizzando. Devo ammettere ancora che sto però trovando cose più interessanti nel panorama francese o svedese che in quello norvegese.

E.B. - Una curiosità finale: perché avete scelto Red Harvest come moniker?

TurboNatas - E’ successo così tanto tempo fa che non riesco davvero a ricordare il motivo di quel nome. Ma penso che avesse a che fare con qualche sensazione autunnale e rosso sangue.

E.B. - Grazie mille per la vostra disponibilità. Vi auguriamo un grande successo con il nuovo lavoro. Potete concludere l’intervista come preferite. A presto da RockLine.it!

TurboNatas e Ofu Khan - Grazie mille a voi per il supporto!

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