Reduci dall'ultima fatica discografica, Annihilation of the Wicked, che sta esaltando gli appassionati Death Metal di tutto il mondo, i Nile stanno per affrontare il tour che seguirà tale pubblicazione. A parlare ai lettori di RockLine.it è il nuovo batterista greco George Kollias, che si è rivelato gentilissimo e disponibile...
P.B. - Ciao George, è un piacere poterti intervistare! Beh, partiamo con la prima domanda:puoi parlarci un po’ del tuo inserimento nella line-up dei Nile?
George - Ho incontrato i Nile per la prima volta nel 2003, quando in Grecia, io e la mia band, i Sickening Horror, abbiamo aperto ad Atene un concerto per i Nile. Quel giorno abbiamo avuto la possibilità di fare da opener ad uno dei nostri gruppi preferiti, è stata una grande serata. Siamo riusciti a dare alcune copie del nostro promo anche a loro, abbiamo parlato per pochi minuti ma ci assicurarono di aver gradito molto il nostro show. Dopo un paio di mesi gli Hate Eternal sono venuti ad Atene per un concerto ed io andai per vedere Derek Roddy, uno dei miei batteristi preferiti, con il quale quella sera ho parlato e sono anche riuscito a dargli uno dei nostri promo. Finito il loro tour abbiamo scoperto, grazie ai nostri fan, che Derek aveva parlato molto bene online della nostra band e così decisi di entrare nuovamente in contatto con lui per ringraziarlo. Non credevo davvero mi avrebbe domandato se ero interessato a volare fino negli U.S.A. per un mio eventuale coinvolgimento in qualche famosa band. Poi finalmente, quando i Nile erano in cerca di un nuovo batterista, Derek diede loro i miei contatti. Un giorno, tornando a casa, vidi una e-mail da Karl dove mi chiedeva se volevo entrare a far parte dei Nile. Sapevo di poter fare bene e oltretutto ero, e sono, un grandissimo fan dei Nile e quindi…così è andata!
P.B. - Conoscevi gia i membri della band? Seguivi i Nile prima di diventare uno di loro?
George - Abbiamo parlato per qualche minuto solo quella volta ad Atene anche perché non volevo disturbarli. Per me è stato fantastico poter aprire un concerto ad una delle mie band preferite, a me bastava quello…Nonostante tutto, quella sera Karl, Dallas e Jon sono stati molto amichevoli e simpatici con me ed il resto del gruppo. Prima di quell’occasione non avevo mai avuto il piacere di parlare con i Nile di persona ed anche dopo il concerto non ci siamo più sentiti ma sono rimasto comunque un loro grande fan. Con la mia vecchia band suonavamo spesso alcune canzoni dei Nile ed io stesso quando mi esercitavo da solo suonavo qualche loro pezzo. La loro batteria è sempre stata incredibilmente potente, con degli standard altissimi e mi stimolava a dare sempre di più. Non si tratta comunque solo della batteria, tutta la musica proposta dai Nile, secondo me, è fantastica. Presto molta attenzione alla batteria ma non basta, bisogna saper suonare alla grande anche il resto e i Nile lo sanno fare benissimo!
P.B. - Pensi di poter rimanere nelle fila dei Nile anche per i prossimi anni? Come sono i tuoi rapporti con Karl e Dallas?
George - Hahaha, ovviamente spero di restare con la band anche in futuro, altrimenti non sarei volato dall’altra parte del mondo! Tra me, Karl e Dallas c’è un grande rapporto di amicizia, riusciamo sempre a comunicare senza problemi, abbiamo speso già molto tempo insieme, bei periodi ed altri più difficili e questo ci ha aiutato a diventare più uniti. Quando finiamo le nostre tournee mi mancano moltissimo. Rispetto veramente molto questi ragazzi e lo stesso fanno loro con me! Quando, per la prima volta, volai negli U.S.A., loro mi aiutarono in tutto e per tutto. Non è facile trasferirsi dall’altra parte del mondo ed iniziare lì una nuova vita e non ce l’avrei mai fatta senza Karl e Dallas; inoltre non bisogna dimenticare che io vivevo nella casa di Karl e lì avevo tutto ciò di cui avevo bisogno. Anche Joe è uno dei miei migliori amici, abbiamo fatto due tour insieme ed il nostro è un ottimo rapporto, è un ragazzo in gamba. E’ importante per me avere a che fare con la gente giusta e fino a questo punto tutto sembra perfetto!
P.B. - Karl Sanders è dichiaratamente un appassionato della storia egizia. Anche a te piace questo periodo storico o preferisci la storia moderna?
George - Odio la storia moderna! Mi piace molto ma molto di più quella antica, sia in generale sia per quanto riguarda la mitologia. Non dimenticate che io sono greco e il mio paese è ricco di entrambe…hahaha! Se ti siedi e inizi a parlare con Karl dell’Egitto, della sua storia e della sua mitologia, ti accorgerai che questo ragazzo legge davvero tanto, è quasi un maniaco! Gli piace moltissimo leggere e scrivere ed è per questo che i testi dei Nile sono così importanti ed ispirati. Tutti hanno potuto sentire cosa è riuscito a fare in Saurian Meditation e la musica, nata dal suo amore per la storia e per la mitologia, parla da sé. Mi piacerebbe molto fargli visitare la Grecia, ci sono cosi tanti siti da visitare, credo che ne sarebbe entusiasta!
P.B. - Quanto tempo avete impiegato per registrare Annhiliation Of The Wicked?
George - Quando volai negli U.S.A. per la prima volta avevamo solo una canzone pronta. Karl mi spedì la canzone per mettermi alla prova e affinché io potessi lavorarci un po’ su. Furono molto contenti del risultato finale, era una delle canzoni più difficili da comporre per la batteria e penso di aver fatto un buon lavoro. Poi abbiamo cominciato a lavorare sull’altro materiale, Karl e Dallas avevano in mente qualche canzone e parecchie idee. Ascoltando i demo della chitarra cercavo di fare del mio meglio con la batteria. Di solito andavamo nella sala prove e stavamo li dentro fino a quando la canzone non era pronta. Abbiamo speso circa due mesi per comporre l’album e più tardi entrammo in studio per registrare le parti in batteria, avevo dodici giorni per finire e grazie alla pressione minima a cui ero sottoposto riuscì a finire in circa quattro giorni. E’ stata veramente una bella esperienza, abbiamo lavorato con Neil Kernon e tra noi c’era un ottima atmosfera. Ero davvero molto nervoso all’inizio ma mi sono concentrato sul mio lavoro,non potete neanche immaginare cosa sia lavorare con due persone come Karl e Dallas. Dallas è molto bravo anche come batterista, se qualcosa non gli piace allora vuol dire che non basta e che bisogna dare di più. Devo ammettere che mi ha aiutato molto con la batteria.
P.B. - Al momento siete alle prese con il vostro tour. Avete già qualche idea per un eventuale nuovo album oppure avete intenzione di pensare al prossimo lavoro solo alla fine della tournee?
George - Dallas ha già qualche idea al momento e penseremo al prossimo disco molto presto, non abbiamo intenzione di aspettare necessariamente la fine dell’Annihilation Tour; quando ci sentiremo pronti ci dedicheremo al nuovo materiale. L’ispirazione può arrivare da un momento all’altro e per il prossimo album abbiamo intenzione di fare qualcosa di grandioso. Ci penso tutti i giorni, voglio assolutamente dare il meglio di me stesso per il prossimo lavoro. Sappiamo di farcela. Crediamo nella nostra musica!
P.B. - Cosa ne pensi del vecchio batterista del gruppo Tony Laureano? Quali sono, secondo te, i migliori batteristi in attività?
George - Toni è un grande batterista, amo tutto quello che ha fatto fino a questo punto ed è stato veramente un piacere poterlo vedere dal vivo al concerto di Atene. So anche che è una persona in gamba anche se, purtroppo, non lo conosco di persona. Il suo stile mi ha influenzato molto e sono sicuro che lui lo sa. Derek Roddy and Richard Christy sono i miei batteristi preferiti da un sacco di tempo,sono un esempio per me, sto facendo di tutto per arrivare ai loro livelli. Amo il Death Metal e le sue parti di batteria ma per essere veramente bravo, secondo me, bisogna saper suonare di tutto. Ci sono davvero tanti batteristi che amo in questo momento, Gene Hoglan ad esempio: alcuni batteristi sono capaci di fare ciò che lui fa ma NESSUNO lo fa nel modo in cui lo fa lui! Nick Barker è un mostro, straordinariamente bravo. Sean Reinert, Tony, Tim Yeung, John Longstreth, Inferno, Pete Hammoura, Pete Sandoval....e tenete d’occhio Zakk Gibson dei Black Dahlia Murder, è molto giovane ma è uno dei più grandi talenti che io abbia mai visto! La batteria non è solo uno strumento, è uno stile di vita. Penso alla batteria durante il giorno e anche mentre dormo, so che tutti i batteristi fanno lo stesso. Se ascolti Jazz puro puoi trovarci un po’ di reale brutalità e quindi non esistono generi per un batterista, si tratta solo di suonare il proprio strumento. E’ proprio questo ciò che amo: fare musica!
P.B. - Con quante altre band Metal hai collaborato?
George - Ho suonato in molti gruppi qui in Grecia, alcuni famosi, altri meno. Inizialmente partecipavo a molte sessioni ma poi ho deciso di concentrarmi sulle mie due band (Nile e Sickening Horror). In questi due gruppi faccio quello che ho sempre amato ed è quindi meglio risparmiare le proprie energie per dare il massimo con le mie band. Come in moltissimi paesi, in Grecia c’è mancanza di batteristi e se decidi di suonare questo strumento sai che puoi essere davvero impegnato, purtroppo però la maggior parte delle volte è solo una perdita di tempo. Voglio suonare solo quando la musica mi piace, non ho intenzione di sforzarmi a suonare ciò che non mi piace. Non si tratta di soldi: infatti non ho preso soldi per tutte le sessioni che ho fatto in passato. Ed è anche peggio se aiuti delle persone senza chiedere nulla in cambio perché rischi di non sentirti dire neanche grazie…
P.B. - Hai mai pensato ad un tuo progetto personale?
George - Ho già pronte alcune canzoni e ho intenzione di registrarle in futuro per divertimento. Non si tratta in ogni caso di un progetto serio. Suono anche la chitarra da molti anni e nel tempo libero mi diverto a scrivere dei pezzi, non sono molto bravo con gli assoli ma per il resto me la cavo abbastanza bene! Il mio stile è molto più melodico, molto simile allo Swedish Death Metal. Ho anche cantato in passato per una mia vecchia band, gli Extremity Obsession intorno al 1990, ed anche il mio modo di cantare si avvicinava molto a quel tipo di musica. Al momento sono molto occupato ma troverò anche il tempo di finire le mie canzoni.
P.B. - Tu sei greco: che cosa ci puoi dire della scena Metal della tua nazione? C'è qualche buona band in particolare?
George - Non lo so, non ritorno in Grecia da circa un anno. Abito ancora lì, quindi quando non sono occupato coi Nile torno per suonare e insegnare batteria, ma non ho molto tempo libero per vedere che succede. Ci sono alcune ottime bands attive da tempo, ma non c'è nessuno ad aiutarti, una band deve farcela da sola ad emergere.
P.B. - Che generi di musica ascolti principalmente? Sei più indirizzato verso il Metal o ascolti anche altri generi di musica?
George - Ascolto tutto; qualunque cosa che mi risulti piacevole all'ascolto. Per la maggior parte ascolto Metal, ma ascolto di tutto, dalle Big Band di Jazz al Metal più estremo che si possa trovare sulla faccia della terra. Mi piace anche ascoltare cd e guardare dvd di veri e propri mostri del loro strumento quali Dave Weckl, Vinnie Colaiuta, Steve Gadd, Dennis Chambers…questa gente sa suonare di tutto, ed è ciò che io sto cercando di fare. Ascolto musica ogni giorno e sono colpito da molti di essi. Ultimamente sto ascoltando molta musica di Dennis Chambers, che grande batterista! E' incredibile il feeling di questo musicista.
P.B. - Che tipo di batteria usi per i live e le prove in studio?
George - Fino a un paio di mesi fa non avevo una compagnia che mi supportava, quindi era questione di fortuna. Ho usato differenti batterie, alcune buone, altre merdose. Ma ora ho al mio fianco la Gabriel Drums: è una marca di batterie greca che fanno strumenti interamente costruiti a mano, e ti posso dire che questa batteria era il mio sogno. Gabriel ci sta supportando molto ora, hanno perfino fatto una batteria Signature Snare con il mio nome e questa cosa è una figata. E' molto importante avere delle compagnie dalla tua parte quando sei in tour e ora ho un supporto totale dalla Gabriel: in più suono la mia batteria preferita. Ultimamente ho anche scelto di cambiare i miei piatti della Sabian, e quelli che ho ora sono incredibili! Nuovissimi della AAX, serie HH, semplicemente il meglio!
P.B. - Tu ora sei un grande batterista. Suoni da quando eri bambino?
George - Grazie Paolo. Beh, ho cominciato quando avevo dodici anni, nonostante fossi un ragazzino avevo già l'idea di comprare una batteria da 2/3 anni. Sono cresciuto in una cittadina vicino ad Atene e non c'erano batteristi, né insegnanti, né bands da guardare, nemmeno bands locali! Non c'erano neppure metallari nella mia città. Quindi ho usato i miei occhi e le mie orecchie per effettuare i miei primi passi; ho imparato a suonare guardando i videoclips di batteristi Metal e soprattutto non-Metal. Poi ho cominciato a suonare sopra i miei dischi preferiti, sul mio letto, nella mia stanza, dappertutto in casa mia! Ho imparato abbastanza velocemente, dopo solo un anno già suonavo War Ensemble e Silent Scream degli Slayer. Ricordo quando costruii la mia prima "batteria", a 10 anni, costituita da cestini. Ho vissuto anni davvero difficili come musicista, e ciò mi ricorda di essere grato perchè ora posso suonare e fare tour in giro per il mondo. Per questo motivo cerco di essere il più disponibile possibile con i giovani batteristi: so quanto a loro piace imparare, ed è per questo che ho creato il mio website, pieno di video e consigli, sono spesso sul forum rispondendo ai ragazzi e dando loro consigli. Mi sarebbe piaciuto avere queste opportunità quando io stesso ero un ragazzino.
P.B. - C’è qualcuno in particolare che ti ha introdotto nel mondo del Metal, o è stata una tua scelta personale?
George - Mio fratello! Avevo circa 8 anni e lui 12, un nostro nuovo amico si era trasferito vicino a casa nostra e proveniva dal Canada, era più grande di noi e possedeva alcuni album di Judas Priest e Van Halen. Ci aveva fatto ascoltare qualche cassetta e mi ricordo che da quel giorno ero diventato un metallaro convinto! Era divertente, indossavo T-shirts degli Iron Maiden e degli AC/DC che mi arrivavano sotto le ginocchia! Ha ha…Come ti ho detto prima, non sapevamo neanche cosa fosse il Metal, non c’erano metallari nella mia città. Il Metal non era popolare ma dopo cinque o sei anni, tutti volevano vivere selvaggiamente per una settimana o poco più, ha ha… Comunque ora non compro un album al giorno come un maniaco, spendo il mio denaro prevalentemente per comprare materiale per la batteria, amo solamente il Metal e suono con il cuore…
P.B. - Prendi ispirazione da qualche batterista in particolare o suoni con un tuo stile personale?
George - Ci sono numerosi batteristi che mi hanno influenzato in passato e continuano ad influenzarmi, ogni volta che vedo un grande batterista cerco di trarre qualche insegnamento da lui! Ecco come sono i batteristi. I miei preferiti erano Richard Christy e Derek Roddy per diverse ragioni, ascolto gli album di qualche grande batterista ogni giorno, ma questi due ragazzi hanno influenzato moltissimo il mio stile. E’ come se si ascoltassero dieci insegnanti in una classe ma si possa ricordare ciò che solo uno di essi ha detto: certamente Derek e Richard sono i miei batteristi preferiti, amo come suonano! Anche il mio insegnante ha segnato profondamente tutta la mia vita: ho iniziato a prender lezioni nel 1999 circa e lui ha cambiato tutto di me, Yannis Stavropoulos è stato un batterista veramente significativo per la mia crescita ed è ancora un mio grande sostenitore, sempre al mio fianco. Ho il mio stile personale, non ho mai cercato di emulare qualcuno, sto solamente assorbendo le buone influenze che mi circondano: ognuno deve ragionare così se vuole migliorarsi. Ho sviluppato il mio stile da qualsiasi batterista che ho ammirato, rimanendo legato al suo modo di suonare. Ho alcuni video di quando avevo dodici anni e noto che c’è sempre stato un buon tocco nel mio modo di suonare; ecco perché molti batteristi cercano di esercitarsi molto ma non riescono a migliorare il proprio tocco. Si può suonare per dieci ore al giorno e arriva sempre qualcuno che ti batte dopo soltanto un’ora di allenamento quotidiano! Suonare la batteria viene dal cuore, se questo non ti parla nel modo giusto, allora non è l’attività migliore da fare. Ecco di che cosa è fatta la musica…
P.B. - In quale Paese ti piacerebbe suonare durante un grande festival? Perché?
George - Hm, non so…dovunque ci siano fans mi concentrerei al 100% per suonare al meglio per loro. Non abbiamo tempo di visitare i luoghi in cui andiamo, siamo troppo occupati con gli strumenti per tutto il giorno…ma finora in Europa e in USA è stato grandioso; è così bello viaggiare per il mondo e vedere culture diverse. Tuttavia non amo viaggiare moltissimo, per me e la mia band i fans sono l’unico motivo di continuare la nostra attività.
P.B. - Qual è stato il tuo primo concerto? Cosa provavi in quei momenti?
George - Il mio primo concerto? Ero nervoso, avevo dodici anni e dovevo suonare cinque canzoni davanti a 300 persone! Avevo suonato abbastanza bene, ho ancora i video e mi paiono belli! Sono rimasto impressionato dal movimento delle mie braccia pur avendo iniziato batteria da un anno, ha ha ha…Poi c’era stata un’altra data dove ero molto giovane, avevo quattro anni meno rispetto a tutti gli altri componenti della mia band. Mio fratello era il chitarrista del gruppo, erano dei grandi giorni, mi mancano molto ora. I ragazzi della mia età pensavano che fossi un figo, loro non potevano uscire di casa mentre già io mi esibivo spesso, ha ha… Ogni show era molto importante per me e mi sento veramente fortunato a provare ora le stesse emozioni di un tempo, sono sempre molto nervoso, ma dopo cinque secondi dall’inizio, si parte e mi diverto a suonare come fosse la prima volta!
P.B. - Grazie per la disponibilità e gentilezza con cui ci hai concesso questa splendida intervista! Vuoi aggiungere qualcosa per concludere? Buona fortuna per il tour e Stay Metal!
George - Voglio solo ringraziarvi per questa intervista grandiosa, mi sono veramente divertito a rispondere e spero che continuiate la vostra attività al meglio e con successo! Sperando di rivedervi presto durante il prossimo tour, vi saluto! Hail the drumkit!
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