RockLine.it offre ai suoi lettore una lunga ed interessante chiacchierata con Nick, cantante nonché leader dei Miles Away, formazione Hardcore australiana con un futuro quanto mai roseo. Dopo la pubblicazione dell’ottimo Consequences Nick fa chiarezza sul passato, presente e futuro della band di Perth...
J.P. - Ciao ragazzi, come va? Sono veramente onorato di poter scambiare qualche parola con dei musicisti tosti come voi. Benvenuti su RockLine.it!
Nick - Il piacere è tutto mio Jacopo, grazie mille per l’intervista!
J.P. - Beh, Nick, per prima cosa fai pure una breve presentazione della band.
Nick - Attualmente i Miles Away sono Crowey e Cam alle chitarre, Steve al basso, Chris è appena tornato a suonare con noi dietro le pelli, mentre io mi occupo delle parti vocali. Siamo in giro come gruppo da circa quattro anni. Non saprei che altro dire…
J.P. - Parliamo allora del vostro debut album. Consequences mi piace davvero moltissimo, è un disco fottutamente bello, anche perché si tratta del vostro primo lavoro con la Bridge Nine e di conseguenza penso che abbiate ancora ampi margini di miglioramento. Sei d’accordo?
Nick - Oh sì, siamo veramente orgogliosi di Consequences! Avevamo già lavorato con la Bridge Nine su un disco omonimo, ma in pratica venne pubblicato due anni dopo che le stesse canzoni che lo componevano erano uscite in Australia. Non voglio dire che disprezziamo i nostri brani più datati, anche perché alcuni dei nostri preferiti risalgono proprio a quel periodo, tuttavia penso che Consequences ci rappresenti meglio come band. In questo momento stiamo lavorando sul nuovo materiale per il nostro secondo album e purtroppo sta andando tutto piuttosto a rilento, ma preferiamo comunque prenderci il nostro tempo e lavorare con precisione anziché incidere qualche schifezze tanto per fare. Abbiamo registrato da poco un paio di canzoni che usciranno su vinile per la Resist Records a metà settembre. Ci vorrà quindi ancora un po’ di tempo per ultimare il nostro secondo full lenght, ma siamo fiduciosi. Credo che sarà il nostro miglior prodotto di sempre, anche se, ad essere sinceri, ogni gruppo del mondo dice così!
J.P. - A te piace il disco? Se potessi tornare indietro cosa cambieresti di Consequences?
Nick - Sì, mi piace davvero un casino! Pur non ascoltando poi molto la musica della mia band, all’epoca ero certo che Consequences fosse quanto di meglio possibile da realizzare con i nostri mezzi. Se potessi tornare indietro probabilmente prenderei più tempo per lavorare sull’album, avrei voluto migliorare il suono della batteria e spendere più tempo sulle parti vocali, provando magari qualcosa di più vario. In fin dei conti ho registrato tutto in una sola notte, ne sono orgoglioso certo, ma credo che avendo avuto più tempo a disposizione avrei potuto fare anche di meglio. Pazienza, quel che è fatto è fatto…
J.P. - Quali band hanno influenzato maggiormente Consequences?
Nick - Difficile da dire… Ognuno di noi a portato influenze diverse, tuttavia l’intero gruppo ascolta moltissimo l’Hardcore di stampo classico degli anni ottanta e novanta. Ascoltiamo comunque anche parecchio Punk, Indie e Pop. I gruppi che hanno influenzato maggiormente il sound di Consequences potrebbero essere i Minor Threat, gli In My Eyes, i Cro Mags, i Reach The Sky, i Bad Brains, i Descendents ed i Count Me Out. Dal punto di vista dei testi, invece, ci sono così tanto autori che amo… Sarebbe veramente impossibile nominarli tutti!
J.P. - Mi piacciono molti i testi delle vostre canzoni: non sono mai banali, specialmente quelli di Reconcile e Yours Sincerely. Scrivete i testi tutti insieme oppure te ne occupi soltanto tu?
Nick - Sin dall’inizio della nostra carriera ho scritto sempre io tutti i testi. Se qualcun’altro della band saltasse fuori con un’idea interessante per me sarebbe comunque strano cantare dei testi non miei, gridare qualcosa che non provo dentro. Molte canzoni, in particolar modo quelle che hai menzionato tu, sono molto importanti per me. Quando ho scritto i testi di Consequences stavo attraversando un brutto momento per alcuni problemi personali e ciò mi ha dato la grande opportunità di sfogarmi. Senza la band mi terrei tutto dentro, perciò suppongo che sia una buona cosa. Non ho mai voluto essere uno che si lagna in continuazione, sempre a dire cose del tipo “la mia vita fa schifo, voglio suicidarmi”. Appunto per questo spero che le mie canzoni non sembrino così. Scrivo solamente sui miei sentimenti, anche su quello che accade intorno a me al momento, e mi auguro soltanto che ciò non appaia troppo egocentrico o qualcosa di simile.
J.P. - Down The Line è dedicata a qualcuno in particolare? Sarei molto curioso di saperlo…
Nick - Down The Line non si riferisce ad una persona in particolare. Secondo me parla di chiunque abbia una mentalità sempre negativa in tutto e per tutto. Persone che non riescono mai ad essere felici, a trovare qualcosa di positivo nella vita. Persone che per qualche ragione pensano d’essere migliori degli altri o che hanno da lamentarsi anche per la più piccola cosa, o semplicemente persone scortesi in generale. Dio sa che ce ne sono abbastanza in questo mondo, e talvolta riescono ad abbattermi. Uno stronzo arrogante al lavoro che non sorride mai, un ragazzo che ti prende in giro perché non sei la tipica testa vuota, una persona che non ha niente di positivo da dire a propositivo di una band perché non rientra nei canoni classici di un determinato genere: tutti questi sono esempi di persone che non sopporto.
J.P. - Le tue canzone sono spesso piene di speranza, come in Clarity e Now Or Never. Perché? È importante per te avere speranza e non arrendersi mai?
Nick - Io credo che non importi quanto in basso certe cose o situazioni mi portino, ho sempre un po’ di speranza dentro di me. Se non fosse così non sarei in giro oggi. Mi piace soltanto scrivere ciò che provo. Io ho sempre la famiglia e gli amici che mi danno qualche speranza nella vita. Se c’è qualcosa che davvero voglio, e vale per chiunque, non smetto mai di provare e perseverare finché non raggiungo la mia meta. Arrendersi può essere facile, ma ti senti così forte quando finalmente raggiungi ciò che vuoi... E’ stupido arrendersi, perché ci sono persone ridotte in condizioni anche peggiori nel mondo oggi… In ogni caso, se qualcun’altro riesce a tirare fuori dalle mie canzoni o dai miei testi qualcosa di positivo, beh, credo che sia semplicemente fantastico, è proprio ciò che voglio.
J.P. - Secondo il mio modestissimo parere l’unico difetto dell’album è la lunghezza. So che i dischi Hardcore in genere difficilmente durano molto, ma ventidue minuti mi sembrano un po’ troppo poco. Non credi?
Nick - Haha, è vero, il disco è abbastanza breve. Credo che un paio di canzoni in più l’avrebbero reso migliore, ma in fin dei conti sarebbero state forse solo di riempimento e noi non vogliamo certo scrivere brani mediocri semplicemente per allungare un disco. Secondo me comunque, un buon disco Hardcore non dovrebbe essere molto lungo in ogni caso, deve anzi essere veloce, aggressivo e devastare tutto in breve tempo! Abbiamo però notato che tante delle canzoni di Consequences sono decisamente più brevi rispetto ai nostri pezzi vecchi. Pensa un po’, la cover di The Turning Point è probabilmente la traccia più lunga dell’intero album!
J.P. - Devo essere sincero, non mi piace l’artwork di Consequences. Quando l’ho visto la prima volta ho pensato che fosse un album Punk Rock. Personalmente credo che la cover non rappresenti alla perfezione il sound di Consequences. Tu invece cosa ne pensi?
Nick - In effetti, potendo tornare indietro nel tempo, questo è uno degli elementi di Consequences che cambierei, anche per ricollegarci alla tua domanda di prima. L’artwork è stato realizzato obbiettivamente molto bene, d’altronde Bukowski è un ottimo artista, ma devo ammettere di non esserne soddisfatto al cento per cento. Come band decidemmo di optare per Bukowski ed all’epoca, ricordo, ne eravamo davvero convinti. Trovo comunque che in parte rappresenti alcuni dei nostri testi e, perché no, qualche nostro vecchio brano. Talvolta invece la penso esattamente come te, l’artwork di Consequences non rappresenta i Miles Away di oggi. Un’altra bella domanda è come vogliamo essere rappresentati… Io in realtà apprezzo maggiormente i lavori grafici più semplici, ma devono trasmettere qualcosa o contraddistinguersi in qualche modo, altrimenti sono del tutto inutili. Sicuramente in futuro dedicheremo più tempo alla cura dell’artwork, ma anche ad un modo per legare il tutto: testi, musica, idee, sentimenti,…
J.P. - Per quale motivo avete deciso di inserire la cover di Broken nel vostro album? Ben fatto comunque, è davvero una bella canzone, anche meglio dell’originale!
Nick - I Turning Point sono un’altra band che amiamo tutti, specialmente il loro materiale più recente. Un giorno stavo giusto ascoltando la loro discografia quando ho pensato che poteva essere una bella idea per noi realizzare una qualche cover di un loro pezzo. Ci è voluto un po’ per suonarla a dovere, ma penso che il risultato finale non sia poi così male. Tutto di quella canzone è fantastico: il testo, la musica, le melodie…è un brano con cui io mi identifico e penso perciò che si possa adattare anche ai Miles Away.
J.P. - Che mi dici invece riguardo ad un possibile tour? Verrete in Europa, e magari anche in Italia? Qui a Bolzano, dove vivo, c’è una grande scena Hardcore, sarebbe fantastico vedervi proprio qui on stage!
Nick - Ci piacerebbe davvero moltissimo andare in tour in Europa. Se mai ci riusciremo, verremmo senza minima ombra di dubbio in Italia! Speriamo veramente di riuscire a programmare qualcosa per il 2007, perché ci sono una marea di posti magnifici in Europa che vorremmo visitare. Il fattore che più ci blocca è la distanza. Vivendo noi in Australia, risulta molto costoso viaggiare un po’ ovunque. Perciò, dovremmo tenere da parte un po’ di guadagni prima di poter intraprendete un tour europeo. Quest’anno siamo già stati in Giappone e Stati Uniti, ora siamo veramente distrutti, ma in tournee abbiamo passato i giorni più belli della nostra vita!
J.P. - Cos’è successo al vostro sito internet? Non funziona più o sbaglio? Qual è l’indirizzo corretto?
Nick - Non aggiorniamo il nostro vecchio sito da tempo, mentre quello nuovo ha avuto diversi problemi a livello di server. Faceva schifo e poi comunque siamo troppo pigri per fare qualsiasi cosa. Oggi, in fin dei conti, avere un MySpace è molto più utile e pratico che gestire un vero e proprio sito. Perciò, se volete scriverci, ci trovate all’indirizzo http://www.myspace.com/milesawayhc
J.P. - Che rapporto avete con la Bridge Nine Records, importantissima label che produce tra l’altro i lavori di Sick Of It All e Slapshot, due leggende dell’Hardcore mondiale?
Nick - Lavorare con la B9 è un grande onore e poi Chris è un ragazzo veramente in gamba! Per noi si è realizzato un sogno. Sai com’è, lavorare con l’etichetta che produce i dischi delle tue band preferite, per noi che veniamo dalla città più sperduta del mondo poi, è il massimo!
J.P. - Avete avuto l’onore di suonare insieme ai Champion, una delle mie Hardcore band preferite. Come ti sono sembrati? È stata una bella esperienza?
Nick - I Champion non sono soltanto un’ottima band, ma anche delle persone fantastiche. Siamo diventati amici ed ogni tanto ci sentiamo ancora. Per noi hanno fatto davvero moltissimo, pur sapendo di non ottenere nulla in cambio. Apprezzeremo per sempre il loro aiuto… Tutte le volte che siamo stati in tour assieme ci siamo sempre divertiti un casino. E’ assai triste pensare che ciò non potrà più accadere, ma sono certo che ognuno di loro troverà al più presto gli stimoli giusti per ricominciare…
J.P. - Voi siete di Perth, vero? Ci sono stato due anni fa e mi è piaciuta tantissimo. Penso sia la città ideale per ragazzi alternativi, non trovi? Ci suonate spesso in concerto?
Nick - Vivere a Perth è semplicemente fantastico! Sono felice che ti sia piaciuta. Sarà pur una città piccola, non ci sarà forse sempre qualcosa da fare, ma siamo noi ad avere le migliori spiagge, del tempo magnifico, persone simpatiche... Non riesco davvero ad immaginare un altro luogo dove poter vivere. Suoniamo molto spesso nella nostra città, d’altronde nei fine settimana ci sono sempre concerti Punk o Hardcore, è figo. Ricorda, per noi suonare nella nostra città, circondati dagli amici di sempre, rimane la soddisfazione più grande.
J.P. - Cosa puoi dirci a proposito della scena Hardcore australiana? Ci puoi raccomandare qualche buona band?
Nick - L’Hardcore australiano si sta rafforzando, su questo non ho dubbi. Abbiamo molti gruppi interessanti in tutte le città, specialmente qui nel Western Australia. Magari non sarà grande come la scena HC europea o statunitense, ma si arricchisce di giorno in giorno con nuovi e promettenti complessi. Devi assolutamente ascoltare qualcosa dei Mindsnare, Jaws, Jungle Fever, From The Ruins, No Apologies, Break Even, 50 Lions, The Dead Walk!, Her Nightmare e, perchè no, Extortion.
J.P. - Che genere di musica ascolti nel tempo libero? Esclusivamente Hardcore?
Nick - Io ascolto di tutto! La maggior parte del tempo ascolto chiaramente Hardcore, ma altrimenti anche gli Oasis, i The Verve di Richard Ashcroft, i Coldplay, i The Police, gli Interpol, i Dire Straits,… A dire il vero ascolto anche molti gruppi Post Hardcore del catalogo Revelation, come ad esempio i Sense Field, i Farside, gli Elliott. Non mi dispiacciono infine i Saves The Day, i The Get Up Kids, i Lifetime ed i grandissimi Jimmy Eat World.
J.P. - Le vostre famiglie vi supportano? Sembra che siate molto attaccati a loro, il ché è un bellissima cosa…
Nick - Le nostre famiglie ci hanno sempre supportato al cento per cento, in ogni circostanza. Non posso parlare per tutti, chiaro, ma a livello personale amo la mia famiglia, è la cosa più importante al mondo per me e mi è sempre stata accanto, a prescindere dalle mie decisioni, dalla strada che ho scelto di seguire, dai miei errori.
J.P. - Qualcuno di voi è Straight Edge? Cosa ne pensi di questo stile di vita?
Nick - Fra di noi soltanto Cam, il chitarrista, è Straight Edge. E’ semplicemente qualcosa che non fa per me. E poi, adoro troppo la birra per poterne fare a meno! L’unica cosa che non approvo dello Straight Edge è quando le persone che seguono questa filosofia non riescono a vivere serenamente la propria vita. Per come la vedo essere Straight Edge vuol dire stare meglio con il proprio ego, non un semplice motivo di vanto nei confronti della società o di altri ragazzi. Molte volte capita che le persone si lascino consumare dal proprio stile di vita, e nel novantanove percento dei casi si tratta di giovani inesperti che sentono di dover dimostrare al mondo qualcosa a tutti costi. Io rispetto chi è Straight Edge, ma non deve per forza fracassarmi i coglioni ogni volta che mi vede raccontandomi delle sue idee! Penso che poi sia veramente triste vedere alcuni ragazzi indossare magliette con sopra scritto “kill your local drug dealer”, è semplicemente patetico!
J.P. - Quali sono i vostri progetti per il futuro dei Miles Away?
Nick - Allora, il sette pollici dovrebbe uscire a giorni, si intitola Brainwashed e contiene tre nuove canzoni più una cover. Se lo cercate potete trovarlo su http://www.resist.com . Dopodiché continueremo a scrivere i nuovi pezzi per l’album, che, se siamo fortunati, verrà pubblicato nella prima metà del 2007. Per chi non lo sapesse, a novembre partirà un tour insieme ai nostri amici Outbreak e ci sarà da divertirsi! Poi, abbiamo in programma altri brevi tour e pare che per quest’estate saremo molto occupati… Nel frattempo alcuni di noi si stanno occupando di altri progetti musicali, di cui però non ti posso ancora anticipare nulla, in quanto si tratta di gruppi ancora in fase embrionale. Direi che può bastare!
J.P. - Grazie ragazzi per l’intervista, non mollate mai e continuate a suonare buona musica. Vi auguro il meglio per quanto riguarda il futuro dei Miles Away e spero di vedervi presto qui in Italia. Go Aussie Go!
Nick - Grazie ancora Jacopo! Speriamo davvero con il cuore di venire presto in Italia per suonare dal vivo, incrociamo le dita. Take care mate. Ciao!