Megadeth
(Glenn Drover)
di: 
Andrea Evolti
31/08/2007



 

I Megadeth stanno sicuramente vivendo un grande periodo, specie dopo l'uscita di United Abominations, un disco di altissima fattura e che prosegue, migliorando, la rinascita segnata con The System Has Failed. In questo annus mirabilis, RockLine.it ha cercato di sondare all'interno della band californiana per capire come sia nata questa seconda giovinezza del quartetto americano e che aria si respiri attualmente, proprio un paio d'ore prima della loro esibizione alla giornata conclusiva del Gods Of Metal 2007. A parlare è il chitarrista Glenn Drover, già Eidolon con il fratello Shawn, anche lui dietro le pelli degli stessi Megadeth...

A.E. - Allora Glenn, la prima domanda è abbastanza scontata: questo United Abominations è il primo vero e proprio album creato dai Megadeth con questa formazione, visto che il precedente The System has Failed era una specie di solo-album di Dave e voi foste reclutati solo successivamente la sua realizzazione. Com'è stato il processo di scrittura per questo lavoro?

Glenn - E' stato veramente un periodo esaltante dal punto di vista musicale, per me ma anche per gli altri ragazzi della band. Premetto che, come tutti sanno, gran parte del materiale di ogni disco dei Megadeth viene scritto da Dave, ma per questa release siamo stati coinvolti tutti. Le idee di Dave venivano proposte a noi da lui stesso che c'invogliava e spingeva a mettere moltissimo della nostra creatività non solo nell'arrangiamento e nell'esecuzione, ma nel completamento di molte parti delle track ed anche lo sviluppo ed eventuali stravolgimenti di esse. Ognuno di noi ha portato molte influenze personali ed anche una precisa voglia di realizzare un lavoro decisamente basato sul precedente, ma che rispolverasse un'aggressività ricollegata ai primi lavori dei Megadeth stessi. E' un album di tutta la band, c'è un pezzo di ognuno di noi nelle track che senti in United Abominations; per me sono stati soprattutto gli assoli e lo sviluppo delle ritmiche dove Dave ha spinto perchè sviluppassi le sue idee e le migliorassi. Lo considero un gran disco anche per questa varietà d'impronte musicali lasciate da ognuno di noi.

A.E. - Direi che si sente questa cosa e, a proposito, complimenti per gli assoli da te suonati in questo disco, sono incredibili. Continuando proprio su questo discorso, pensi che l'esperienza tua e di tuo fratello nella vostra band, gli Eidolon, possa essere marcatamente presente in United Abominations?

Glenn - Prima di tutto ti ringrazio per i complimenti! Guarda, per tornare alla domanda, non saprei dirti anche perchè il maggior compositore negli Eidolon è mio fratello Shawn, ma di certo il mio modo di suonare in quest'album dei Megadeth si è, inevitabilmente portato qualcosa dietro dagli Eidolon: passaggi di riff, stile nei solo. Credo, però, che si tratti di sfumature visto che quando suono nei Megadeth gli input che ricevo e gli stimoli sono molto diversi e, di conseguenza, il mio modo di suonare lavora su basi differenti e produce risultati non certo simile. Indubbiamente, ci sono dei punti di contatto ma, ripeto, sono sfumature stilistiche. Non penso proprio che gli Eidolon abbiano influenzato i Megadeth, come credo che i Megadeth non influenzeranno, se non in piccolissima parte o per quanto hanno già fatto in passato, gli Eidolon.

A.E. - Quest'album, come il precedente The System Has Failed è fortemente incentrato, sotto il profilo lirico, sulla situazione di tensione internazionale e scontro tra civiltà che stiamo attualmente vivendo. Quanto ti senti coinvolto nelle tematiche espresse dai testi, sia che tu abbai partecipato o meno alla loro stesura.

Glenn - Beh, per la stesura non sono assolutamente coinvolto, in quanto questo è un argomento di esclusiva pertinenza di Dave. Personalmente, io mi sento coinvolto, in primis, dalla musica, dal feeling che la parte strumentale e vocale mi trasmette. Successivamente, mi sento toccato anche dagli argomenti dei testi ma, come dire, arrivandoci da una porta di servizio. E' la musica, l'atmosfera che trasmette, a toccarmi. Ciò di cui parla Dave mi arriva, a livello razionale, solo in un secondo momento; al primo impatto io lo percepisco attraverso la musica, in quanto è una via più diretta di trasmissione emotiva. Quello che dice Dave nei testi è sicuramente di grande interesse anche per me, visto che siamo tutti nella stessa barca di fronte a certi pericoli e crisi internazionali, ma è la musica a trasmettermi per prima questa sensazione di tensione, pericolo e voglia di reagire. Le parole arrivano solo dopo e ti mentirei se ti dicessi che mi sono sentito subito coinvolto dai testi.

A.E. - Com'era l'atmosfera durante il processo creativo e le recording session di United Abominations tra voi della band? Vi siete sentiti un vero gruppo in tutto e per tutto o c'era sempre l'idea precisa che voi stavate aiutando Dave in una creazione personale?

Glenn - Assolutamente no! Ci siamo sentiti una band a tutti gli effetti perchè adesso lo siamo! L'atmosfera ha cominciato ad essere stimolante e calorosa fin da quando abbiamo iniziato a suonare con Dave, nel tour del precedente lavoro, ma è stato con il processo compositivo, la creazione dei nuovi brani e la loro registrazione, che ci siamo resi conto di essere un gruppo, un gruppo unito anche da legami di amicizia personale. Questo è il carburante per avviare una macchina come i Megadeth: feeling totale tra i componenti ed è in base a questa condizione che ti posso dire che stiamo vivendo un grande periodo e che in futuro i Megadeth continueranno a fare grandi cose.

A.E. - Glenn, parlando con Phil Dummel dei Machine Head, gli avevo chiesto se questo ritorno del thrash metal Bay-Area, sia con band storiche che con nuove leve (vedi i Trivium), sia dipeso da un'aggravarsi dello stato di tensione mondiale: in sostanza, l'extreme metal giunge come reazione ad un periodo storico difficile?

Glenn - E' un parallelo interessante, ma, in tutta onestà, penso che si tratti di una rigenesi, una rinascita di un genere che si evolve modernizzandosi e facendo passi in avanti. Io penso che i vari generi e sottogeneri di metal vivano dei momenti ciclici, in cui, quando attraversano un periodo di stanca, stiano solo rigenerandosi per un successivo sviluppo. Va detto, però, che il ritorno di molte band storiche, con lavori all'altezza della loro fama, incentivi ed aiuti la nascita di nuove band o influenzi positivamente la creazione di nuovi generi. Penso sia una questione di entusiasmo verso un genere che ne determina lo sviluppo, l'evoluzione ed un ritorno in auge, il tutto aiutato, come dicevo prima, da nuovi lavori delle band classiche che ritornano sul mercato.

A.E. - Domanda cattiva Glenn. Cosa ne pensi di tutte queste reunion di band storiche? Sono tutti avvenimenti spontanei e positivi per la musica oppure dietro ad esse, molte volte, c'è solo una volontà di sfruttamento commerciale di un nome storico?

Glenn - No, non sarei così pessimista. Io penso che band storiche, come i Judas che tornano con Halford, oppure altre meno famose come Armored Saint, Agent Steel e via dicendo, si riuniscano perchè ce l'hanno nel sangue. Quando tu suoni in una band che ha segnato in maniera indelebile la storia del metal, con un seguito di fan da culto, hai dentro di te lo stimolo artistico di tornare a suonare: lo fai perchè prima di tutto tu ne hai bisogno e i ragazzi con cui suoni sono quelli con cui hai sempre avuto un feeling unico. Inoltre penso che, nella maggior parte dei casi, sia sempre un avvenimento positivo poter rivedere dal vivo le tue band preferite, specie se sei tra i fan più giovani e non hai potuto vivere direttamente i primi anni di queste formazioni. Al di là che facciano o meno buoni dischi dopo il loro riformasi, o che si 'copino', una band storica che torna a suonare è sempre un patrimonio importantissimo per chi ama la musica metal, senza contare che molte volte, come mi è capitato di sentire ultimamente in questi anni, alcuni dei nuovi lavori post-reunion, suonano più attuali e moderni di quelli di molte band emergenti.

A.E. - Senti Glenn, siamo quasi in dirittura d'arrivo ed una delle domande che ti voglio assolutamente fare è: cosa stanno facendo attualmente gli Eidolon?

Glenn - Stiamo lavorando al nostro nuovo album ed il materiale che ne sta venendo fuori è davvero ottimo a mio avviso. Abbiamo ottenuto un contratto con la Metal Blade veramente interessante e vedremo di sfruttarlo al meglio per organizzare il tour in futuro, visto che per ora, di tornare on stage con gli Eidolon, non se ne parla, essendo totalmente oberati d'impegni con i Megadeth. Vedremo come riusciremo a gestire in futuro questa situazione abbastanza complicata, ma di certo ci sarà questo nuovo album per il 2008 e cercheremo di fare di tutto per tornare live, vista che abbiamo una lunga carriera come Eidolon alle spalle, ma per ora i Megadeth stanno assorbendo totalmente tutto il nostro tempo.

A.E. - Quali sensazioni hai provato la prima volta che ti sei trovato sul palco con Dave a suonare nei Megadeth? Eri nervoso, vista la personalità musicale di Mustaine o esaltato dalla prospettiva di quest'esperienza?

Glenn - Totalmente impazzito di gioia ed entusiasmo! Ero esaltato da questo nuovo orizzonte musicale che mi si apriva davanti, ed anche dalla possibilità di lavorare con un musicista come Dave. Nervoso? Sì anche, ma era un nervosismo positivo, che nasceva dall'entusiasmo. C'era la frenesia di provare questa nuova esperienza musicale, la voglia di salire sul palco con chi, comunque, ha influenzato i miei gusti musicali ed il mio modo di suonare; penso che sia una cosa che molti musicisti sognano, quella di poter suonare e creare musica con chi li ha esaltati ed influenzati in passato, fondendo la propria creatività con la loro. Ovvio, il nervosismo c'è anche per la paura di sbagliare e che ti caccino via! Ah ah! Ma questo tipo di paura è salutare, perché ti fa stare attento e concentrato e ti fa suonare bene. Inoltre con Dave, che è una persona eccezionale, c'è subito stato un clima di grande cordialità e relax. Qui permettimi, di conseguenza di sfatare un mito: non è quel mangia musicisti o quell'orco che molta stampa ha cercato di dipingere. Dave sa metterti a tuo agio e noi siamo una specie di famiglia, non un plotone d'esecuzione per musicisti metal. C'è subito stato entusiasmo ed energia tra noi ed io sono stato messo nelle condizioni di suonare al massimo. Quando sei al cento dell'attenzione, però, sei anche facilmente criticabile e c'è gente che ingigantisce ogni tua mossa o parola che dici, la distorce; poi se provi a protestare o difenderti, molti la prendono come occasione per creare un caso a tutti i costi, per avere lo scoop da dare in pasto al pubblico. Penso che il pubblico debba imparare a fare molta attenzione ai media stessi ed a quali notizie prestare fede!

A.E. - Non ti si può dare torto Glenn e te lo dice uno che, in pratica, fa parte dei media. Grazie ancora per la tua disponibilità Glenn ed in bocca al lupo per oggi a te ed ai Megadeth!

Glenn - Grazie a te ed a tutti i fan italiani. Continuate a seguirci e seguiteci oggi, sarà un gran concerto!

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