Durante il tour promozionale del settimo album di studio Horror Vacui, RockLine.it ha raggiunto i Linea 77 per scambiare qualche impressione sulla nuova pubblicazione e sull'attuale situazione della band torinese. A rispondere alle domande è stato Dade, bassista nonché grafico della formazione...
M.G. - Ciao Dade e benvenuto su RockLine.it. Grazie per averci concesso quest’intervista. Partiamo parlando del vostro rapporto con l'Alternative e il Nu Metal…
Dade - Con l'Alternative abbiamo un buonissimo rapporto mentre con il Nu Metal, visto che lo consideriamo finito e purtroppo anche iniziato da un certo punto di vista, non c'è nessun rapporto. Come musicisti ci ha sempre infastidito avere un genere, non capiamo perché la musica deve essere per forza categorizzata. Troviamo ridicolo il dover inventare nuovi generi, come l'Emo-Core, il Thrash-Core e simili. Noi Linea 77 siamo apparsi anche su un libro, un manuale del NuMetal, e siamo stati citati come unica band Nu Metal italiana. Questo ci ha fatto molto piacere, in quanto unica band italiana in mezzo a molteplici band straniere, ma non per essere stati catalogati come band NuMetal, solamente per il riconoscimento in sé. Siamo diventati una band che piace.
M.G. - Quindi anche il vostro ultimo album, Horror Vacui, lo reputate più Alternative rispetto ai precedenti lavori?
Dade - Sicuramente sì. Ormai abbiamo tutti più di trent’anni: certo non possiamo dire che la "rabbia" ci stia passando, la rabbia c'è sempre, l'energia anche; solo che siamo meno impulsivi di prima, ragioniamo un po’ di più ma soprattutto ricerchiamo maggiormente a livello musicale, cerchiamo di dare un senso di completezza ai nostri pezzi. L'Alternative è un genere un po’ più vasto.
E.B. - Come mai avete scelto questo titolo, Horror Vacui, per il vostro ultimo disco?
Dade - Di solito per noi è sempre problematico scegliere un titolo adeguato per il nostro album. Di solito tiriamo fuori una cinquantina di nomi diversi, di cui spesso 48 sono orribili, e dei restanti due ne scegliamo uno. Per quanto riguarda Horror Vacui è stato un discorso diverso: Emiliano, il cantante, l'ha proposto quando ancora eravamo in sala a finire il cd. Alla fine i testi che stavamo scrivendo andavano in quella direzione, parlando di una società in preda al panico, vittima di se stessa, che non riesce a capire dove sta andando. Nella società ormai ci sono dei grossi buchi: quindi trattiamo della paura del vuoto, la paura dell'essere "dispersi" in un ambiente che non si conosce.
E.B. - E in tutto questo come si relaziona la copertina?
Dade - Della copertina me ne sono occupato io personalmente, come del resto di tutte le copertine dei Linea. Dare un'immagine a questo titolo per me è stato molto difficile, perché è arduo mettere in immagini una teoria così ampia. Abbiamo deciso di usare quattro personaggi, tutti vittima di un vizio (il ragazzino che ormai è un tutt’uno con un joypad, un bambino che per colpa del cibo è ingrassato talmente tanto che ormai è stato inglobato dal divano); tutti sono passati dall’usare un oggetto all'essere usati dall'oggetto. La copertina stessa ritrae una ragazza con dei diamanti incastonati negli occhi, quasi fosse una violenza, simbolo di tutto questo voler apparire.
M.G. - Musicalmente siete sempre stati influenzati dalla scena americana. Puoi citarci qualche gruppo?
Dade - Assolutamente sì. A parte i veri grandi del passato, Clash su tutti, il gruppo che ci ha più influenzato in assoluto sono stati i Rage Against The Machine. I Rage quando sono usciti erano la novità. Noi volevamo essere come loro, ma non può essere così. Potevamo essere qualcosa di diverso, migliore o peggiore che sia.
M.G. - Cosa pensi che sia cambiato nel corso dei vari lavori discografici?
Dade - Di noi sono cambiate un sacco di cose che nessuno vede. I Linea 77 sono un'entità. Abbiamo sempre detto che, se mai uno di noi cinque dovesse lasciare il gruppo, il gruppo si scioglierebbe. I Linea 77 sono il risultato dell'alchimia di noi cinque, non potremmo mai avere un altro chitarrista, un altro batterista…
Sono cambiate tante cose. Sicuramente siamo cresciuti, ci siamo evoluti.
Alcuni di noi non hanno più voglia di essere visti come quelli "arrabbiati". Siamo più riflessivi. Certo, facciamo sempre un gran casino, ma siamo migliorati a livello tecnico; magari siamo peggiorati da quello scenico.
E.B. - Pensi che il successo di questi ultimi anni vi abbia cambiato in qualche modo?
Dade - Quando abbiamo iniziato non ci saremmo mai aspettati di poter vivere grazie alla musica, soprattutto grazie a questa musica in Italia. Pensavamo fosse una sfida persa in partenza negli anni Novanta e infatti siamo andati all'estero. Sapevamo che l'Italia non era pronta a questo genere musicale.
A livello umano non siamo mai cambiati, abbiamo fatto tante cose, siamo stati in televisione, abbiamo suonato con i Korn o con i Rage Against The Machine, di fronte a 100.000 persone, abbiamo suonato al CocaCola Festival, a MTV e a tanti festival importanti...
E.B. - Che sensazioni vi ha dato quest'esperienza?
Dade - Una sensazione gigantesca. E' indescrivibile, come una botta di adrenalina. Lì era solo spirito, niente precisione.
E.B. - Anche se sono situazioni molto diverse, preferite suonare in festival di grossa portata o in locali più contenuti?
Dade - Sicuramente nei locali più contenuti. Il pubblico è tutto tuo, non lo devi dividere con nessuno.
Avere il pubblico vicino è decisamente un'altra sensazione; infatti ci facciamo dare dei cavi speciali lunghi, perché i nostri cantanti vanno sempre dal pubblico. E' più intimo.
E.B. - Cosa vi aspettate dal concerto di stasera?
Dade - Il solito concerto al Thunder Road. E' uno dei nostri punti fissi ormai.
M.G. - Cosa puoi dirci riguardo ai progetti futuri?
Dade - Dovremmo scrivere un disco per ottobre, anche se siamo un po’ stanchi: doverbbe essere il settimo disco e ormai sono tredici anni che lavoriamo ininterrottamente, ma credo che alla fine dei conti faremo l'album.
M.G. - Ci racconti della vostra collaborazione con Tiziano Ferro nel brano Sogni Risplendono? E' stata imposta da qualcuno?
Dade - E' una collaborazione che ha voluto lui. Nessuno ci ha mai imposto nulla, a differenza di molte altre band della scena italiana.
L'unico gruppo davvero indipendente sono i Tre Allegri Ragazzi Morti, che da anni continuano imperterriti il loro lavoro, senza scendere mai a compromessi.
La nostra etichetta non voleva la collaborazione con Tiziano Ferro, quindi abbiamo dovuto convincerla. Ci ha cercato più volte, ha persino dichiarato in televisione di voler fare questo brano e quindi abbiamo deciso di conoscerlo a Torino.
Ovviamente tutto è diverso da come lo vedi. In macchina con Tiziano Ferro stavamo ascoltando i System Of A Down. E' una persona diversa da quella che appare sul palco e la stessa cosa vale per la musica che fa. Noi siamo stati sempre suoi fan, alcune sue canzoni le ascoltiamo anche in furgone.
M.G. - Il furgone è sempre lo stesso degli inizi?
Dade - No, l'abbiamo dovuto cambiare, quello degli inizi era tutto nero, cadeva a pezzi e si chiamava Raccapriccio.
E.B. - Cosa ne pensi del mercato discografico oggi?
Dade - Io sono molto pessimista e disilluso al riguardo. Trovo molto deprimente la fine che ha fatto la musica con internet, così come altri settori come il cinema.
Da un certo punto di vista è un bene, perché la musica è diventata gratuita, ma è un male perché i musicisti non hanno più una vita. Non si capisce chi abbia il coltello dalla parte del manico.
Noi siamo felici che tutti possano ascoltare i Linea 77, ma spendiamo per avere un buon prodotto che faccia felici i fan, e non sono spese minime: i produttori e le registrazioni non costano poco. Abbiamo venduto più copie di Numb che di Horror Vacui, eppure Horror Vacui è stato in classifica. Se Horror Vacui fosse uscito nel 1996 ora noi saremmo davvero "ricchi". Questa cosa un po’ deprime, perché la casa discografica ti lascia a piedi se non fai determinate vendite.
Probabilmente in futuro lasceremo perdere tutto, faremo una rivoluzione, useremo nuovi metodi. Vuoi sentire i Linea 77? Vieni al concerto e ti senti i pezzi nuovi!
E.B. - Internet quindi ha dei pregi e dei difetti?
Dade - Oltre ai Linea 77 io faccio il grafico, ma se fosse per me chiuderei internet adesso, vorrei tornare agli anni Ottanta, vorrei far fatica a trovare gli album di importazione, vorrei conquistarmi le cose che mi piacciono. Ora hai tutto, ascolti tutto e non sei niente. Negli anni Ottanta c'erano tante categorie diverse: Metallari, Punk, Dark, Rockabilly...quando si vedevano andavano alle mani, come un campionato.
Era bello, perché ognuno sapeva chi era. Adesso no. Adesso i ragazzi sono dispersi nella rete. Hanno tutto, si lamentano di tutto, usano tutto per una settimana e poi buttano via. Perde il valore. Noi musicisti con internet siamo diventanti un bene di consumo.
M.G. - Ti ringraziamo per averci dedicato parte del tuo tempo. In bocca al lupo per il concerto di stasera e a presto!
Dade - Grazie a voi!