Darkthrone
(Fenriz)
di: 
Gioele Nasi
26/09/2007



 

Per celebrare i vent'anni di carriera, la leggendaria band norvegese Darkthrone si appresta a pubblicare il tredicesimo album della propria storia, "F.O.A.D." (Fuck Off and Die), ennesima esplicita dichiarazione d'intenti da parte di un gruppo seminale che, dopo aver segnato il mondo del Black Metal negli anni '90, è ora protagonista di una riscoperta del Thrash d'annata, dell'Heavy e del Punk, come testimonia il recente "The Cult is Alive" (2006).
Quale migliore occasione, dunque, per contattare il carismatico leader e batterista Gylve Nagell, in arte Fenriz: di seguito trovate lo scambio di vedute tra Rockline.it e questo strenuo ed integerrimo difensore del Metal anni '80.


G.N. - Iniziamo quest'intervista parlando del vostro recentissimo EP "Nwobhm" : cosa ci puoi dire riguardo questa ultima vostra fatica?

Fenriz - Il titolo mi è venuto in mente mentre ero come al solito nella foresta attorno ad Oslo, meditando sulla direzione verso la quale una parte del nostro nuovo materiale sembrava dirigersi. E' semplicemente un tentativo di spiegare qual è il nostro attuale sound, non stiamo creando nuovi stili; inoltre, penso che la scelta di un titolo di questo tipo potrà causare qualche alzata di sopracciglio...

G.N. - Ammetto in effetti di essere stato fra quelli che si sono stropicciati gli occhi leggendo quel titolo... Ad ogni modo, il 'vostro' "NWOBHM" sta per "New Wave of Black Heavy Metal"; che ne pensi invece della scena per la quale fu originariamente coniato quell'acronimo [la New Wave of British Heavy Metal, corrente metallica di inizio anni '80, ndR]?

Fenriz - Di norma, si può dire che a me piaccia qualsiasi cosa uscita dal panorama Metal degli anni '80, dato che la scena underground degli anni '80 è stata in un certo senso la mia casa. In quel periodo nacquero tutti gli stili Metal più cool, e molti di questi venivano dalla Gran Bretagna: là sapevano bene come mischiare l'hard'n'heavy degli anni '70 con il Punk e il Progressive, e nacquero band formidabili come Venom o Iron Maiden. Io appartengo a quegli anni...

G.N. - Qusto EP non rivela niente di nuovo, concentrandosi principalmente sullo stile che avete appena esplorato in The Cult is Still Alive: perché avete quindi deciso di pubblicare Nwobhm: è un semplice mezzo promozionale o ritenete veramente meritevoli canzoni come Hedninger fra Helvete, le Alternative Versions e la cover dei Testors?

Fenriz - Non ho mai molto apprezzato né la creazione di singoli, né la registrazione di cover-songs, ma anche nei Darkthrone è come in qualunque altra relazione, un po' come nei matrimoni: è questione di dare ed ottenere... Perlomeno, ho potuto mettere la mia foto preferita sulla copertina!
Comunque, la cosa importante quando registri una cover-version è che si può usare la propria posizione e fama per far luce su gruppi del passato che non sono conosciuti nel 'giro' metal (o, comunque, non troppo famosi) suonando dei loro brani. E poi era assolutamente normale pubblicare degli Ep o dei 7'', nell'originaria scena 'NWOBHM'... Comunque, penso che il prossimo disco (che è già pronto per metà!) non sarà accompagnato da alcun EP di presentazione.

G.N. - Passiamo allora al vostro imminente full-length album, F.O.A.D.: continuerà anch'esso sul sentiero tracciato dal vostro disco dello scorso anno o introdurrà nuove situazioni sonore?

Fenriz - La cosa interessante è che F.O.A.D. ha una copertina che porta la gente a pensare che sarà un disco più Punk del solito, quando invece sarà perfino più Metal del suo predecessore - Metal fatto a modo nostro, ovviamente: "MetalPunk de Luxxe!".

G.N. - I Darkthrone sono famosi per la loro rapidità nel completare in pochissimo tempo le registrazioni dei loro album: come avete lavorato per la composizione e la registrazione di "F.O.A.D", vostro tredicesimo disco?

Fenriz - Non abbiamo mai lavorato allo stesso modo su tutte le nostre pubblicazioni, diciamo che nel corso della nostra carriera abbiamo tentato sette o otto diversi tipi d'approccio. Ora come ora, il nostro metodo di lavoro consiste nel prenotare lo studio di registrazione quando abbiamo un paio di canzoni pronte: a quel punto andiamo là, montiamo la nostra roba, apriamo le lattine di birra e iniziamo ad imparare le canzoni e a registrarle - facciamo tutto da soli, come se stessimo registrando un demo. E' importante che una band relativamente 'famosa' come noi continui ad avere un suono piuttosto sporco e ruvido, così almeno i ragazzini non pensano che tutto il Metal sia prodotto come i Cradle of Filth...

G.N. - Chi sono i destinatari della frase F.O.A.D.: è solo uno slogan o è un preciso messaggio per qualcuno?

Fenriz - Ci possono essere dieci diversi modi per decifrare a chi è diretta quell'espressione, specialmente se guardate la copertina mentre cercate di indovinarlo... Comunque l'unico vero significato è semplicemente la frase in sé stessa - l'utilizzo della più tipica espressione dell'underground slang ottantiano come titolo e presentazione dell'album: "bentornati a casa, maniaci degli anni '80!"

G.N. - Personalmente trovo che The Cult is Alive (peraltro disco decisamente brillante) sia un momento di notevole cambiamento e trasformazione nella vostra carriera, probabilmente la più significativa 'evoluzione' del vostro suono dall'epoca della transizione da "Soulside Journey" a "A Blaze in the Northern Sky" [periodo in cui il gruppo passava dal Death Metal al Black Metal, ndR]. Quando e come avete capito che il suono che i Darkthrone hanno perseguito per tutti gli anni '90 e all'inizio dei '00 non era più quello che volevate?

Fenriz - L'ho capito nel 1995, quando praticamente smisi di scrivere riffs in stile Bathory; non tutti lo sanno, ma abbiamo avuto degli immensi problemi con i Darkthrone tra il 1992 e il 2002, era una vera lotta per la sopravvivenza. Nel 2003 siamo riusciti a riprendere la necessaria forza: da allora abbiamo ricominciato a pieno ritmo.
Quando, nel 2005, siamo riusciti ad avere uno studio tutto nostro e a poter fare tutto autonomamente, è stato come ricominciare da capo, e in questo momento io sto scrivendo le canzoni che avrei composto nel 1986-88 se solo avessi avuto sufficiente esperienza, abilità e conoscenza.

G.N. - Alcuni testi in The Cult Is Alive mostravano una certa vena polemica nei confronti dell'attuale scena Black Metal: che ne pensi della situazione corrente nell'ambito di un genere che avete contribuito a fondare?

Fenriz - Gran parte del Black Metal morì nel 1994 quando la gente iniziò a equivocare l'intero stile musicale: noi creavamo 'spazio' grazie a suoni mono-tòni, chi ci ha seguiti ha invece iniziato a distruggere questo 'vuoto' per inserirci frenetiche idee Progressive o motivi di sintetizzatore e tastiere, portandolo ad essere uno stile stupidamente iper-ricco, avulso da ciò ch'era in origine.
Al contrario, io sono sempre rimasto legato al Thrash, e questa mia passione si acuì ulteriormente nel 1994, tanto che negli anni seguenti quando ero occupato con dei dj-set di stampo Metal, mi occupavo quasi esclusivamente di Thrash.

G.N. - Tra l'altro, The Cult is Alive vi ha visto tornare a pubblicare per la vostra prima label, la Peaceville, dopo un decennio di lavoro per la Moonfog. Puoi spiegarci i perché di questa decisione?

Fenriz - La Moonfog era la pizza, e la Peaceville era l'hamburger - entrambi sono tra i miei cibi preferiti, ma penso che ad un certo punto io mi sia stancato della pizza ed abbia voluto nuovamente l'hamburger, per cambiare.

G.N. - Too Old Too Cold è stato il vostro 'primo' video: vi ha fatto piacere lavorare con un formato di solito distante dal mondo dei Darkthrone? Ci sarà un video anche per la promozione di F.O.A.D.?

Fenriz - Beh diciamo la verità: non è un video normale, non ho 'recitato', ci sono solo alcuni spezzoni filmati di me. Io odio letteralmente i video musicali, poiché credo che la musica vada assaporata per mezzo delle orecchie, non degli occhi. Ma ci sono sempre le eccezioni alla regola - in quel momento, abbiamo dovuto fare un'eccezione; è stato un lavoro di cui si è occupato interamente Ted. (Ted Skjellum, ovvero Nocturno Culto, l'altro membro della band, N.d.R.).

G.N. - L'artwork di Sardonic Wrath fu realizzato da un italiano, Lorenzo Mariani: chi è stato, invece, ad occuparsi delle vostre più recenti copertine? C'è qualche messaggio che volete mandare attraverso le copertine di NWOBHM e F.O.A.D.?

Fenriz - The Cult is Alive fu realizzata da Kim Og Trine, mentre la copertina di NWOBHM è una foto scattata dalla moglie di Ted, è la mia foto preferita fra quelle che ci ritraggono. F.O.A.D., invece, è il risultato del lavoro di Dennis Dread, del magazine "Destroying Angels" di Portland - sarà lui ad occuparsi anche della copertina del prossimo album, in quanto continueremo ad avere questo personaggio, "Mr. Necro", sulla cover, ed ogni volta alla sua giacca sarà aggiunta una nuova toppa, che fungerà da nostro omaggio per quella particolare band - questa volta è toccato alla magnifica Thrash-band norvegese Deathhammer.
Per quanto riguarda il significato, posso dire che la copertina di "F.O.A.D." si limita ad evocare una salutare atmosfera Metal/Punk.

G.N. - Oggi, il tuo amore per il 'vecchio' sound di Rock, Punk e Metal è più fondamentale che mai per i Darkthrone. I tuoi gusti musicali sono cambiati, rispetto a vent'anni fa quando iniziasti quest'avventura? Sei riuscito a mantenere lo stesso approccio per quanto riguarda la ricerca di nuova musica?

Fenriz - Certo che sono cambiati, ho circa 8000 titoli in più nella mi collezione, ora! Ho imparato molto, ed ogni anno scopro trecento o quattrocento nuove bands - in generale, penso che se riesco a capire da dove proviene il Metal, allora potrò affrontare con maggiore cognizione di causa i miei percorsi musicali futuri.
Per il resto ho mantenuto lo stesso approccio che avevo negli Eighties, vado per negozi a comprare la musica oppure faccio scambi: ho moltissimi contatti, discussioni e scambi, che inoltre portano ad ulteriori acquisti.
Trovo gruppi capaci d'ispirarmi a partire dal 1964, con i The Sonics, ma ci sono bands -come i Venom ad esempio- che affondano le proprie radici addirittura nel Rock'n'Roll degli anni Cinquanta: penso che dovremmo tutti rimanere legati a quelle sonorità - o, almeno, dovrebbero farlo tutti quelli che vogliono spaccare!

G.N. - Come detto, quest'anno si celebra il ventesimo compleanno dei Darkthrone: dando uno sguardo dietro di voi, alla vostra influente carriera, con tutta l'esperienza che avete guadagnato in questi anni, riuscite a sentirvi orgogliosi per ogni decisione che avete preso? Esiste qualche situazione nella quale vi siete accorti di aver commesso degli errori - e qual è stata la maggior soddisfazione che vi siete tolti, suonando con i Darkthrone?

Fenriz - Il risultato più importante che abbiamo raggiunto è assolutamente quello di poter suonare quello che vogliamo, fare ciò che ci piace - e in questo rientra andare contro lo stile del nostro primo album per scavare nell'underground con i successivi, poi passare dopo quattro dischi a una label piccola e non a una major, ed infine mantenere il suono simile a quello dei demo nonostante tutto e tutti. Perfino i Bolt Thrower (una delle poche band che veramente rispetto) han fatto alcuni album più 'levigati' (anche se la loro musica resta ottima), noi no. Ogni nostra giornata inizia con una qualche intervista in cui qualcuno ci mette in discussione - è una continua, sporca guerra a difesa del vero Metal, per noi.

G.N. - E' passata una dozzina d'anni da quando Zephyrous se n'è andato e voi siete rimasti un duo, ma anche prima di quel momento, sia tu che Nocturno Culto siete sempre stati le colonne portanti della band: dopo vent'anni assieme, trovate ancora stimolante scrivere e suonare musica assieme?

Fenriz - Volevo innanzitutto precisare che Zephyrous ha lasciato i Darkthtrone tra il '92 e il '93, e che Ted entrò nel gruppo nella primavera dell'88: io iniziai i Darkthrone 'seriamente' nel Settembre del 1987. Penso che Ted abbia sempre voluto che i Darkthrone fossero un gruppo più attivo sul versante live, anche se ora dice di aver capito che la dimensione del concerto non fa per noi. Non è molto importante, comunque: ognuno di noi può pensare quel che vuole, ma i Darkthrone difficilmente si ritroveranno su un palco a suonare. Non siamo mai stati interessati agli applausi o alle vendite dei dischi: non ci siamo mai aspettati che a capire la nostra musica fossero più di un migliaio di persone in tutto il mondo - nel 1993 quasi nessuno ci sosteneva, e invece adesso tutti saltano fuori a dire che i Darkthrone dovrebbero suonare nel modo in cui lo facevano nel 1993, un'epoca in cui questa gente non era altro che una massa di ragazzini. Ad ogni modo, nella nostra musica ci sono influenze che possono essere riconosciute solo dai più 'anziani', ed è sempre stato così. 666 passi davanti agli altri! (una citazione del testo di The Cult of Goliath, presente sul loro ultimo disco, N.d.R.). Ai detrattori questo non fa piacere, ma non possono far altro che lamentarsi di tutto ciò sui loro forum Internet. Il loro povero, piccolo universo è quello.
La gente compra i nostri dischi, ma solo una piccola parte li capisce davvero. E' sempre stato così.

G.N. - A metà anni '90 avevate entrambi delle collaborazioni, dei side-projects, che ora giacciono inerti ed abbandonati: non sentite più il bisogno di esprimervi musicalmente in maniere diverse da quelle che vi consentono i Darkthrone? E che ci puoi dire della Tyrant Syndicate Productions?

Fenriz - La Tyrant Syndicate è stata un'idea di Ted: penso che la sua idea fosse di fondare una piccola etichetta sotto il patrocinio di una più grande, e promuovere gruppi in quel modo, un po' come lo era la Necrosis tra il '89 e il '91, in cui era gestita dai ragazzi dei Carcass sotto la guida della Earache. Con questa iniziativa stanno riuscendo a far conoscere alcune band underground, tra cui i formidabili norvegesi Cadaver! Grandioso!

G.N. - Ti ringraziamo per averci concesso quest'intervista: concludila pure come vuoi; noi ti facciamo i migliori auguri per il prosieguo della tua carriera con i Darkthrone e per il vostro ventennale!

Fenriz - Supportate il vero Metal ragazzi, e gruppi come i Demon's Gate e gli Alpha Centauri!

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