Bob Catley, il leggendario singer dei Magnum, sottovalutata band di hard rock band che ha lasciato tracce importantissime nella storia di questo genere musicale, ci rivela alcune notizie sulla propria carriera e sul nuovo album solista intitolato Spirit Of Man...
L.C. - When Empires Burn è l’album più heavy della tua carriera solista. Sei d’accordo? Sembra invece che con il recente Spirit Of Man (che in ogni caso rimane decisamente “duro”) tu stia ritornando ad un hard rock molto melodico… condividi?
Bob - Io sono sempre stato un cantante di rock melodico avendo da sempre militato nei Magnum; la pesantezza delle canzoni dipende dallo stile del compositore delle parti musicali. Di conseguenza il mio approccio al cantato è connesso al tipo di brano che è stato scritto. Ad esempio… le canzoni di Gary (Hughes, ndr) per il concept album Middle Earth erano decisamente tagliate per un approccio in classico hard rock style sia musicalmente che dal punto di vista dei testi e questo è l’effetto finale del disco; mentre al contrario i brani di When Empires Burn sono decisamente più orientati sullo stile heavy metal. Direi che l’approccio musicale e del cantato in quell’album è simile a quello di Ronnie James Dio e credo sia stato fatto un ottimo lavoro. Con Spirit Of Man presento ancora un bel numero di canzoni heavy e potenti ma caratterizzate da una linea melodica molto marcata; questi pezzi sono una favola da interpretare per un cantante. Quindi in definitiva penso che il nuovo album sia ancora “duro” ma presenti anche variazioni in tema di hard rock melodico molto marcate.
L.C. - Quali sono le tematiche principali dell’album dal punto di vista dei testi? Sembra, dando un’occhiata all’artwork della copertina, che tu abbia momentaneamente abbandonato la fantasy. La copertina sembra sottolineare l’importanza dell’uomo, presente come attore principale…
Bob - Credo che il titolo dell’album, Spirit Of Man, riesca a riassumere bene il significato dei testi. Per me significa ergersi per se stessi, per la propria famiglia, gli amici, la nazione, le cose che ci sono più care nella nostra vita. Io credo che ognuno di noi abbia in sé lo spirito dell’umanità e credo che il dipinto di Leonardo Da Vinci in copertina trasmetta questo messaggio.
L.C. - Generalmente le tematiche dei tuoi album solisti sono legati alla fantasy. Come mai per questo album hai cambiato stile?
Bob - In effetti nel nuovo CD le canzoni sono legate maggiormente a fattori personali, relazioni fra esseri umani e meno alla fantasy; però non c’è un motivo preciso per questa scelta.
L.C. - Tu e Vince O’Regan avete curato la produzione di Spirit Of Man; sei soddisfatto del lavoro svolto? Come vi siete comportati?
Bob - L’album è stato registrato negli studi di Vince a Wolverhampton, nell’arco di due anni, in mezzo agli impegni che svolgevo con i Magnum. Nel frattempo ho avuto modo di ascoltare il lavoro svolto da Vince per altri committenti e mi ha molto colpito; ho capito che lui poteva aiutarmi a creare il giusto feeling alle canzoni dell’album.
L.C. - Quanto tempo c’è voluto per comporre le canzoni di Spirit Of Man? Chi ha scritto i testi del CD e chi la musica?
Bob - Alcune canzoni erano già state scritte quando abbiamo iniziato a lavorarci altre sono arrivate a noi nel periodo dei due anni di cui ti parlavo. Buona parte dei brani sono stati scritti insieme a Dave Thompson e Paul Uttley dei Lost Weekend. Dave, che è il chitarrista, ha composto la musica, mentre Paul, che è il cantante, ha scritto i testi. Vince si è occupato di lavorare alle altre canzoni e credo che il mix dei loro stili faccia di questo album un lavoro molto completo.
L.C. - Nel corso della tua carriera solista hai lavorato con differenti compositori; per i primi tre album con Gary Hughes dei Ten, poi con Paul Hodson. Ora molte delle song di Spirit Of Man portano la firma di Vince O’Regan, il tuo chitarrista. Puoi descriverci la tua personale esperienza di lavoro con questi tre differenti compositori?
Bob - Sia Gary che Paul hanno scritto interamente e prodotto gli album su cui ho cantato nei loro studi e hanno presentato i pezzi alla band quando erano già pronti; le mie parti di cantato sono state sempre gli ultimi tasselli da aggiungere ad un lavoro già compiuto. Con l’ultimo album sono stato coinvolto maggiormente nelle fasi di elaborazione dei pezzi ed anche in quelle di arrangiamento e di registrazione, ossia con tutto ciò che concerne la produzione; posso assicurarti che mi sono divertito un mondo con questa esperienza con gli altri ragazzi e non posso far altro che ringraziarli.
L.C. - Puoi darci una tua opinione, un tuo giudizio su ognuno degli album solisti che hai sino ad ora registrato?
Bob - Quando è uscito il primo solista, The Tower, è stato subito paragonato al classico dei Magnum, On A Storytellers Night; l’esordio è secondo me un grande album e per Gary è stato un grande sucessod i critica. Poi abbiamo lavorato a Legends, un concept legato a leggendarie personaggi della mitologia, di libri, film o anche della musica rock, come il Fantasma dell’Opera o Elvis Priesley.
Middle Earth, il terzo disco, è chiaramente un concept album dedicato al libro di Tolkien Il Signore degli anelli; è stato realizzato pensando ad una rock opera e troviamo nel disco molti dei personaggi più importanti dell’opera; si tratta di un lavoro che non avevmo mai afforntato in quel modo nel passato, ma ti assicuro che volevo farlo da sempre.
Con il quarto album, When Empires Burn, ho lavorato con Paul Hodson; si tratta del disco più pesante della mia carriera; ho sperimentato il mio lato heavy metal e questo CD mi ha dato la possibilità di allargare la mia audience a settori del pubblico per me completamente nuovi.
Infine abbiamo l’ultimo album, Spirit Of Man, che considero un disco di hard rock melodico, sebbene sia ancora per certi versi pesante come il precedente. Sono molto orgoglioso dell’ultimo disco!
L.C. - Parlando in particolare del tuo concept sull’opera di Tolkien, Middle Earth, volevo chiederti… secondo te come mai gli amanti dell’hard rock e del metal in genere trovano così affascinante quest’opera?
Bob - Credo che ascoltare un ottimo album rock sia come assistere alla visione di un film come Il Ritorno del re. Entrambi ti donano un senso di gioia, di passione, eccitazione, insomma emozioni meravigliose. La rock music ti fa bollire il sangue nelle vene, ti rende vivo, ti trasmette passione… ossia esattamente lo stesso tipo di approccio che donano le opere di Tolkien. Io sono un fan di quei libri, questo è successo a me e succede a tutti i lettori di quelle opere in giro per il mondo!
L.C. - Tu sei comparso come ospite in molteplici progetti come Avantasia di Tobias Sammet, Jabberwocky e Hound Of Baskerville di Clive Nolan ed anche nel concept album su re Artù di Gary Hughes. Cosa ricordi di questi lavori? Molti giovani fan hanno cominciato a conoscerti grazie a questi CD…
Bob - Ho cantato su molte rock opera e progetti ed ho interpretato molti personaggi, inclusi The Boy del progetto Jabberwocky di Clive Nolan e Oliver Wakeman, in cui ho cantato con Tracy Hitchin dei Landmarq; ho interpretato Sir Henry Baskerville nel CD Hound Of Baskerville, ancora con Tracy; poi ho indossato le vesti di Merlino nell’opera in due parti Once And Future King di Gary Hughes, cantando fra gli altri con i miei amici Danny Vaughn dei Tyketto e Sean Harris dei Diamond Head; un altro personaggio che ho interpretato è l’albero della conoscenza per il progetto Avantasia di Tobias Sammet. Mi piace molto cantare entrando in diversi personaggi; con questi progetti mi sono fatto molti nuovi amici ed ho sperimentato parecchio; inoltre tutte queste nuove conoscenze con artisti di grande spessore mi permettono di farmi ricambiare il favore sui miei lavori.
L.C. - Dopo tanti anni di carriera con i leggendari Magnum, con gli Hard Rain e la tua carriera solista ci sono ancora dei sogni che vorresti realizzare come musicista?
Bob - Ho l’onore e il piacere di cantare in un gruppo di grande valore e storia come i Magnum, ho una carriera solista di successo e soddisfacente grazie al mio manager Annie Minion ed alla mia etichetta, la Frontiers Records; ho il supporto della mia famiglia e dei miei amici, ho lavorato con molto brillanti musicisti; ho suonato con grandi gruppi sul palco, come dimostra l’ultimo DVD dei miei Magnum. Sto tuttora vivendo in un sogno e spero di continuare a viverci il più a lungo possibile!
L.C. - Che ci puoi rivelare invece circa i Magnum? Ci sono delle news?
Bob - I Magnum hanno appena concluso un tour trionfale in Europa e in Inghilterra che celebra i vent’anni di carriera presentati nel nostro DVD On A Storytellers Night; è stato emozionante notare molti nuovi fan giovani ai nostri show. Tony Clarkin (chitarrista) presto tornerà in studio per iniziare a scrivere nuovo materiale per il prossimo album ed io inizierò a lavorare con lui alle linee vocali non appena avrò concluso il tour per il mio album solista. Per quanto riguarda i festival estivi c’è la possibilità che i Magnum suonino al Monster Of Rock che avrà come headliner i Deep Purple ed Alice Cooper e magari qualche altro grande evento.
L.C. - Che mi dici del rapporto con la tua etichetta, la Frontiers records? Sei contento del loro lavoro promozionale?
Bob - La Frontiers è una delle etichette migliori di tutta Europa; registrano per loro band del calibro di Journey, Toto e Thunder e si impegnano molto con una promozione “forte”; posso esser grato del lavoro che stanno facendo per promuovere Spirit Of Man e per come hanno lavorato nel passato e auguro un brillante futuro a Serafino, Mario ed a tutti i ragazzi della label!
L.C. - Suonerai quest’anno in Italia per promuovere Spirit Of Man?
Bob - Mi piacerebbe molto farlo, ovviamente; ho molti amici in Italia, sin dai tempi del tour fatto nel 2001 con la mia band solista e con i Ten ed anche alcuni concerti acustici con Vince O’Regan e Kip Ginger. Per ora ho confermati degli show in aprile in Inghilterra, in maggio suonerò in Svezia e in Spagna; dopo vedremo.
L.C. - E’ difficile, dopo tanti anni passati nel music business, bilanciare la vita privata con l’attività di musicista lavorando al tuo ritmo con album solisti, progetti e band principale? Probabilmente non avrai molto tempo per degli hobby vero?
Bob - Nella mia vita di artista ho vissuto dei buoni momenti e altri pessimi, come altri membri della band, ma nonostante questo non ho mai pensato di fare altro; questa è la mia vita e l’ho accettata. In questa professione c’è molto di più che stare in ufficio dalle 9 di mattina sino alle 17, tornare a casa e occuparsi di qualche hobby. Suonando si esce, si socializza molto, si sta insieme alle persone che si amano, famiglia ed amici; quindi non c’è nessun momento morto nella mia vita privata e professionale.
L.C. - Ed in particolare che puoi dirci della tua vita di tutti i giorni?
Bob - Come puoi immaginare sono molto impegnato a promuovere Spirit Of Man in questo periodo, con interviste per organizzare le quali viaggio molto e parlo a tantissime persone, così quando ho un momento libero mi ascolto un po’ di buona musica o mi guardo un DVD. Per quanto riguarda la mia famiglia posso dirti che mia sorella è impegnata a recitare, mia madre aiuta il mio manager, mia figlia minore sta imparando a suonare il saxofono e mia figlia maggiore suona bene il flauto; questo è quanto e sono molto felice.
L.C. - Ok Bob, grazie per aver risposto a queste domande. Un tuo saluto ai lettori di RockLine.it…
Bob - Ciao a tutti, grazie per il vostro supporto in tutti gli anni che ho passato nei Magnum e per la mia carriera solista e spero ci potremo conoscere quest’anno in una data del mio tour. Spero vi piacerà il mio nuovo album Spirit Of Man e che potrà conquistarsi un piccolo spazio nel vostro cuore. Statemi bene!