Sab 15/11/2014 Black Bananas @ Interzona (VR)

Giulio Magliulo
Black Bananas (electro pop, rock_US) 
 
 
Giunti al secondo album, i Black Bananas di Jenny Herrema sprecano suoni furiosi e volgari, idioti e paradossali, per sporcare in senso funky, wanky e beat la loro vena garage tossica e psichedelica, alternando distorsioni a giochi ritmici meccanici o sincopati che rimandano al pop nero e alla disco di fine anni ’70. Alla base c’è sempre il rock ottuso e sofferente della peggiore generazione anni ’90, ma virato di almeno centottanta gradi, dal lato cioè di un kraut-funk di matrice electro-elettrica, che tanto deve a Prince e ai Funkadelic, ma anche ai T. Rex, ai Can e, naturalmente, ai Velvet Underground. L’influenza più forte ed evidente, però, sono e restano i Royal Trux, la prima formazione importante e sfortunata (o per meglio dire autolesionista) della Herrema. Un nome che è una garanzia per chiunque associ l’indie rock alla merda esplosiva e alla visceralità più tracotante. 
 
La partenza superglam di “Powder 8 Eeeeeeeeight” sa di weird e ipnagogia, ma con la seconda traccia “Dope on an Island” si è già in territorio black. Il muro elettrico del titolo poco o nulla ha a che fare con il concetto di “wall of sound”. Qui la registrazione è spartana, sporca, carica di grumi e fuzz. Bada al sodo, e forse neanche a quello… Ed è proprio nella gestione lassista e allucinata dei suoni che si riconosce il marchio di fabbrica, la tossicità tipica dei fuorono-Royal Trux. Così possiamo godere di pezzi alieni e alienati… l’electro-boogie di “Hey Rockin'”, per esempio, con il suo bel riff morboso e acido che riesce a ribadire la carica alternativa della formazione. In mezzo all’album si apre l’esperimento electro-George Clinton ballabile “Physical Emotions”, tra le canzoni più riuscite e divertenti della selezione. Poi è un trionfo di chitarre sporche, annebbiate, noisy e sudate che provano a imbrattare e imbruttire schemi pop (“Highway Down”‘) o funk (“Give It to Me”) mica tanto scontati e prevedibili. La vena glam e decadente ritorna invece con “Eve’s Child”, dove Jenny si riunisce al vecchio compagno Neil Hagerty (il secondo componente dei Trux) per insegnare a tutti i nuovi alfieri del weird qual è la vera munnezza, come bisogna darle fuoco e guadagnarci pure qualcosa. Grandissimo ritorno./
 
Opening act:
 
Vin Blanc/White Wine (alternative rock_US) 
 
Joe Haege è quel genere di persona che riesce a catalizzare tutta l’attenzione su di sé non appena sale su un palco. E questo non ha solo a che fare con il modo particolare con cui tiene la chitarra, ma soprattutto con l’intensità che Joe Haege immette nei suoi progetti, siano questi musicali o teatrali (confine che spesso sembra svanire). E non fa alcuna differenza che lui sia a capo della (quasi) leggendaria formazione post-rock 31Knots, dei fascinosi Tu Fawning o come chitarrista per Menomena e The Dodos: Joe Haege è un musicista di talento e un intrattenitore ammiccante. Vin Blanc / White Wine è il suo nuovo progetto, portato live con l’aiuto del musicista tedesco Fritz Brückner. Una seconda edizione su vinile del suo primo album, “In Every Way but One” del 2013, è prevista per settembre 2014.
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>> SALA MEDIA <<
 
- Opening act: Vin Blanc/White Wine live (alternative rock_US) 
- Black Bananas live (electro pop, rock_US) 
 
- Deep Pitch: Digga (electro rap/global grime_IZ) 
 
>> SALETTA - DA MEZZANOTTE <<
 
- Licorice/Rare Delights: Erre-p (northern soul_IT)
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>>SALETTA - FINO A MEZZANOTTE<<
 
Non può mancare CINEMALBUIO!
La faccenda è semplice e intrigante: E' sabato. Mentre in sala media il sound system fa il suo dovere, entrando nella saletta di Interzona ti ritrovi nel mini cinema perfetto che hai sempre voluto. Sposti la tenda fonoassorbente e al buio della cine-darkroom c'è un film che... sorpresa! IZ sceglie la pellicola, tu te la godi. 
Più di una stanza di decompressione, più di un salottino con la tele accesa e un vecchio VHS: psichedelia e mistero nel cinema al buio! Please turn your phone off.
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Apertura ore 21.30.       
 
Ingresso riservato ai soci.
 

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