Muse
ANNO | TITOLO | STILE | AUTORE | ||
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2012 | The 2nd Law | Rock | Alessandro Mattedi |
Il ritorno dei Muse con The 2nd Law è un ridimensionamento quantitativo della magniloquenza pomposa espressa con The Resistance, quasi come una risposta allo stesso. Messe da parte le lunghe, epiche (e sbrodolate) composizioni orchestrate del predecessore, il trio inglese pare voler sfruttare la propria tendenza al barocchismo e al comporre melodie altamente radiofoniche per confezionare un campionario di brani molto più immediati e compatti. |
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2009 | The Resistance | Rock | Alessandro Mattedi |
Esuberanti, sensazionalisti, enfatici, scioccatori. |
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2006 | Black Holes and Revelations | Pop, Rock | Alessandro Mattedi |
Se con Absolution i Muse ci regalarono un album di scarsa rilevanza per la scena seppur melodico ed energico, i dubbi su cosa ci possono riserbare con il nuovo Black Holes and Revelations iniziano ad emergere fitti a più riprese. Infatti con il terzo disco sembrava che la ventata fresca del trio inglese iniziasse ad esaurirsi, nonostante qualche bel pezzo a disposizione. |
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2003 | Absolution | Alternative Rock | Enrico Gullo |
Il terzetto inglese entrato nel 2001 nella lista dei gruppi più discussi del momento, diventato oggetto di paragoni con i Radiohead ed entrato nelle grazie dei Dream Theater, ci riprova. |
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2002 | Dead Star/In Your World | Alternative Rock | Alessandro Mattedi |
Nel 2002 i Muse scrissero alcune canzoni per la raccolta Hullabaloo che però non vennero inserite nella compilation ma pubblicate a parte come doppio singolo promozionale, ma anche come EP in due differenti versioni, giapponese e francese, che offrivano in aggiunta ulteriori bonus tracks varie. Le canzoni inedite selezionate generalmente mostrano il lato più duro e "metallico" del gruppo, ma sono sempre impregnate di una forte vena melodica mutata dal britpop e di una ricerca stilistica del panorama alt rock inglese. |
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2001 | Origin of Symmetry | Alternative Rock | Alessandro Mattedi |
Il trio inglese dei Muse fa il botto mediatico a cavallo del nuovo millennio grazie al suo rock potente e melodico, con numerosi effetti di distorsione e vari giri di tastiera ad arricchire un sound compatto e coinvolgente; ma anche con la sublime voce di Matthew Bellamy, potente e versatile, spesso anche uscendo in quei falsetti che hanno contribuito a costruirne la reputazione di eccellente cantante. |
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1999 | Showbiz | Alternative Rock | Alessandro Mattedi |
I Muse sono capitanati dall’uomo-gruppo Matthew Bellamy che si occupa di chitarre, tastiera e voce. Accanto a lui ci sono a formare una sezione ritmica di classe Chris Wolstenholme (basso) e Dominic Howard (batteria). |